Le milizie curde hanno strappato al controllo dell'Isis la città irachena di Sinjar. I peshmerga hanno issato la bandiera curda nel centro della città e hanno festeggiato la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le truppe curde avevano lanciato ieri una massiccia offensiva per riprendere la città di Sinjar, considerata strategica, e tagliare un importante arteria stradale. L'offensiva, denominata Operation Free Sinjar, è stata sostenuta da attacchi aerei della coalizione a guida Usa.
Alcuni quartieri della città però - avverte Sheikh Shamo, deputato della minoranza Yazidi al parlamento curdo iracheno - sono ancora controllati dall'Isis. Le forze curde sono infatti riuscite a entrare nelle zone occidentali, orientali e nel centro della città, ma la parte sud rimane controllata dallo Stato islamico. Anche un ufficiale curdo, il maggiore Ghazi Ali, citato dall'agenzia Ap, ha detto che è ancora troppo presto per dichiarare vittoria.
Il premier del Kurdistan iracheno, Nechirvan Barzani, si è «complimentato» con le forze peshmerga e ha chiesto «alla comunità internazionale di contribuire alla sua ricostruzione». «Gli attacchi barbari dei terroristi dell'Isis a Sinjar - ha scritto in un comunicato - hanno provocato ingenti distruzioni. La ricostruzione e lo sviluppo dell'area di Sinjar e la fornitura dei servizi pubblici saranno la nostra priorità». Barzani ha quindi espresso il suo ringraziamento agli Stati Uniti «per il loro supporto essenziale ai peshmerga nelle operazioni di liberazione di Sinjar» e ai «membri della coalizione anti-Isis, ai paesi vicini e ai nostri amici della comunità internazionale per il sostegno alla nostra regione nella lotta ai terroristi dell'Isis e nel garantire la stabilità e la coesistenza pacifica in Kurdistan». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero