Grillo a Roma gela la Raggi: «Muraro? Problema suo»

Gelo di Beppe Grillo sul caso Muraro. Derubricato a «problemi che riguardano il Campidoglio». E quindi la sindaca Virginia Raggi. E dunque, spera il comico, non il...

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Gelo di Beppe Grillo sul caso Muraro. Derubricato a «problemi che riguardano il Campidoglio». E quindi la sindaca Virginia Raggi. E dunque, spera il comico, non il resto del pianeta pentastellato. Il tentativo del leader del M5S sceso nella Capitale con Davide Casaleggio è chiaro: cercare di dividere ancora una volta i destini del Comune di Roma da quelli del resto del Movimento, che marcia verso le elezioni. Ecco perché i due garanti hanno incontrato in serata i parlamentari: strategie e programmi per monetizzare la vittoria del referendum. Ma Roma rimane un dolore intercostale. Le dimissioni solo sulla carta, perché non c'è alcun atto di revoca delle deleghe, di Paola Muraro dopo l'avviso di garanzia continuano a creare reazioni a catena.


LA TENSIONE
In consiglio comunale rissa sfiorata, con una bella dose di insulti e minacce, tra i consiglieri Pd Orlando Corsetti e il grillino Pietro Calabrese. I dem richiedevano la presenza in aula di Raggi, hanno esposto cartelli provocatori sul video selfie della sindaca («Di notte civetta, di giorno dorme») e alla fine i due «onorevoli» per poco non si prendevano a sberle. Nel pomeriggio altro effetto: Stefano Bina, direttore generale dell'Ama, è un passo dall'addio. Il manager, seppur sponsorizzato dalla Casaleggio associati, era entrato in rotta di collisione con la Muraro. Ieri sera dopo un lungo vertice è stato quasi messo alla porta e contestualmente il Comune ha pubblicato il bando per il nuovo direttore generale. I maligni nei corridoi del Comune hanno commentato: «E' lo spirito della Muraro che evidentemente ancora lavora». Raggi al momento continua a tenere congelata la fida compagna di blitz notturni alla ricerca di romani incivili (spazzatour).

Ma il pensiero di deputati e senatori è rivolto altrove. «Ci guardano come forza di governo». Beppe Grillo lo dice guardando i suoi parlamentari ed evitando volutamente il caso Roma a cui non ha dedicato alcun accenno. Sulla Capitale solo una direttiva gelida: «Vi chiedo di non creare problemi».

IL VERTICE
Bisogna guardare oltre Palazzo Senatorio, oltre il caos Roma. Ieri, ad esempio, per catalizzare ottimismo e scrollarsi di dosso il file Muraro, si è iniziato a parlare, e a votare sul blog, di energia. La strategia elettorale verte su un nuovo tour che porterà i parlamentari del M5S nelle piazze, nei luoghi che loro reputano «le enclavi del disastro renziano» e cioè Siena, sabato pomeriggio e la Val Susa domenica. Altri hanno proposto anche una manifestazione davanti all'Ilva di Taranto. L'idea è quella di sfruttare l'ipotesi Aventino per inaugurare una stagione di piazze e quindi la campagna elettorale. Strategia che galvanizza i più movimentisti e abituati ai palchi ma che non trova d'accordo i più realisti che invece pensano ci si dovrebbe chiudere «a studiare». Per quello Grillo sta pensando di reclutare docenti e personalità di spicco che entrino a far parte di un eventuale governo M5S (la strizzatina d'occhio sul blog al professor Ugo Bardi va in questo senso). Il comico genovese durante l'assemblea congiunta andata in scena ieri, si è rivolto spesso a Davide Casaleggio chiamandolo «leader», ruolo che fra i parlamentari non è ancora assimilato al 100%: basta guardare la pagina facebook che l'imprenditore di Ivrea si è aperto dopo la kermesse di Palermo Italia cinque stelle che non brilla per consensi da parte dei parlamentari.

Simone Canettieri

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Il Messaggero