Caos M5S, vertice Grillo-Fico-Di Maio all'hotel Forum

"No, non basta scusarsi". Le parole della senatrice Paola Taverna sono chiare e sono un contorno allo sguardo già tempestoso con cui sale a rapporto da Beppe...

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"No, non basta scusarsi". Le parole della senatrice Paola Taverna sono chiare e sono un contorno allo sguardo già tempestoso con cui sale a rapporto da Beppe Grillo insieme al collega Nicola Morra. Ma oggi è la giornata di Roberta Lombardi, la deputata romana che in tempi non sospetti aveva messo in guardia Virginia Raggi, Beppe Grillo, Davide Casaleggio e tutto il M5S da Raffaele Marra. Lo definì il virus che stava infettando il Movimento. Parole diametralmente opposte da quelle usate da Virginia Raggi stamattina che lo ha invece descritto come "uno dei 23 mila dipendenti capitolini". 

 
Lontani i tempi in cui la sindaca aveva insistito per provare a convincere Beppe Grillo che Marra era un dirigente fondamentale, "nemico dei poteri forti". Lombardi si dimise perfino dal mini direttorio, una sorta di segreteria per cui Raggi aveva dimostrato subito allergia e insofferenza. Era un organo politico creato apposta per coordinare la linea pentastellata in Campidoglio. Rimase inascoltata Lombardi ma non si diede per vinta andando direttamente in Procura a denunciare il braccio destro di Raggi. Molti parlamentari oggi, dentro e fuori le chat, esigono scuse pubbliche nei confronti della deputata romana accusata spesso di spargere veleno e basta. Lombardi è arrivata all'hotel Forum sorridente: " Sono fiera di stare dalla parte giusta. I fatti parlano". Nella war room, una saletta privata dell'albergo, ci sono il comico genovese, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Nicola Morra e Massimo Baroni. L'ultimo arrivato è il capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara. A lui Grillo chiederà se ci sono le condizioni per andare avanti. 


Intanto dopo nove ore il blog di Grillo ha provato a spiegare con una nota brevissima: «Marra si sarà anche messo a disposizione di Sergio Scarpellini - si legge - ma il Movimento 5 Stelle no. E a dimostrarlo non sono le parole ma i fatti. Grazie al MoVimento 5 Stelle sono stati disdetti i contratti capestro che la Camera aveva sottoscritto con l'immobiliarista romano, generando un risparmio di oltre 32 milioni all'anno per la Camera dei deputati. Soldi risparmiati dai cittadini italiani e, di contro, mancati introiti per Scarpellini». Grillo cita anche le parole di Raggi: «Anche in Campidoglio, grazie a una mozione presentata nel 2013 dagli allora consiglieri del MoVimento 5 Stelle, sono stati risparmiati altri 10 milioni di euro derivanti dagli affitti degli edifici di largo Loria e via delle Vergini». 
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Il Messaggero