«Virginia, pensaci bene». È il manager e il giocatore di scacchi Davide Casaleggio che parla al telefono e cerca di spiegare alla sindaca che è troppo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA CAUTELA
I due garanti del M5S sono preoccupati. I consulenti penalisti che hanno sondato i due leader hanno consigliato massima cautela. Per questo si sta già pensando a una fase due: al dopo Muraro. Fase che non sarà semplicissima visto che le deleghe dovrebbero andare a una donna per rispettare la parità dei sessi in giunta, ma Casaleggio avrebbe già individuato una serie di possibili sostitute. La selezione non è arrivata a maturazione, «intanto dicono fonti vicine al manager milanese cerchiamo di studiare un'exit strategy indolore». E cioè spingere l'ex consulente di Ama a un nobile passo indietro.
A smuovere Grillo e Casaleggio dalle rispettive città è stata la voglia di riprendersi in mano un Movimento allo sbando, polifonico ma fin troppo stonato negli ultimi tempi. E poi, raccontano, c'è stato quell'attacco frontale di Matteo Renzi sulla Capitale che è rimasto senza replica. «Sentirsi attaccare su Paola Muraro e non poter rispondere è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso» sbotta un esponente romano dei Cinque Stelle sempre più preoccupato. Ma i timori coinvolgono anche un folto gruppo di parlamentari decisi a non sacrificare il lavoro di anni per Raggi che, da avvocato, continua a proteggere la sua assessora all'ambiente. Ipotesi interim dei rifiuti a Colamban? «Non mi risulta», ha ribadito anche ieri la sindaca. Che appunto oggi dovrebbe incontrare i fondatori.
IL SUMMIT
La notizia trapela al termine della riunione di cinque ore tra i vertici M5S e i senatori. Il bilancio della riunione è «positivo» per Nicola Morra, esponente dell'ala ortodossa che all'interno dell'organizzazione Rousseau (la piattaforma informatica creata da Casaleggio jr) ha la delega della formazione. «Il M5S ha detto Morra - non è solo un volto, un'amministrazione comunale: si è forti quando c'è coralità». Parole calibratissime che strizzano l'occhio a quanti si sono sentiti messi da parte (vedi il caso di Barbara Lezzi con l'intervento sul palco di Italia Cinque Stelle abortito all'ultimo momento nonostante il placet di Grillo) e hanno reclamato spazio e visibilità che, a loro dire, è stata concentrata troppo sul delfino di Grillo: Luigi Di Maio. Stamattina invece il confronto con i vertici toccherà ai deputati. Si tenta dunque «un ritorno alle origini» a quando era Beppe Grillo, prima del passo di lato, a incontrare personalmente i deputati. Non si è parlato nel corso del meeting di ieri di Pizzarotti. Il primo cittadino di Parma ieri ha comunicato l'uscita ufficiale dal Movimento. Il blog di Grillo nel pomeriggio ha sancito il divorzio così: «Arrivederci Pizza, ciao» parafrasando Caterina Caselli di Arrivederci amore ciao. Ma adesso la mente è di tutti è su «Roma non fa la stupida stasera».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero