Inghilterra, le lettere segrete di Carlo una “bomba” sul regno e sulle elezioni

Inghilterra, le lettere segrete di Carlo una “bomba” sul regno e sulle elezioni
Ventisette lettere scritte di pugno dal principe Carlo d'Inghilterra, erede di Elisabetta II, potrebbero far evaporare per sempre le sue aspirazioni al trono e costituire una...

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Ventisette lettere scritte di pugno dal principe Carlo d'Inghilterra, erede di Elisabetta II, potrebbero far evaporare per sempre le sue aspirazioni al trono e costituire una “bomba” in vista delle prossime elezioni politiche in Gran Bretagna.


Le missive, le cosiddette “Black spiders letters", le lettere dei ragni neri, finora top-secret, furono inviate dal principe di Galles a vari membri del governo britannico tra il 2004 e il 2005 quando era in carica il laburista Tony Blair. La Corte Suprema, dopo una battaglia giudiziaria di quasi dieci anni iniziata dal quotidiano “The Guardian” in nome della libertà di stampa, ha stabilito che il materiale dovrà «essere reso pubblico entro un mese». I documenti, stando a indiscrezioni, conterrebbero critiche ad alcuni esponenti dell'esecutivo e compremetterebbero i principi di imparzialità ed equidistanza richiesti alla monarchia britannica. E' chiaro che se dovesse emergere una chiara propensione anti-laburista da parte del futuro re d'Inghilterra la cosa potrebbe diventare un macigno per le aspirazione di Carlo avere un peso non irrilevante nelle elezioni politiche che si terranno il prossimo 7 Maggio.



Le lettere, scritte a mano, ritenute dal principe di Galles un fatto assolutamente privato, furono inviate ai membri del governo per chiedere informazioni e per esprimere opinioni. La sentenza non è stata accolta con piacere da Clarence House, l'ufficio del principe Carlo, ma anche il premier David Cameron non avrebbe preso bene la decisione. L'erede al trono avrebbe espresso giudizi ed apprezzamenti non lusinghieri sull'operato del governo laburista. «Il principio della privacy non è stato mantenuto», è stato spiegato da Clarence House, chiarendo che la pubblicazione delle lettere, private in quanto scritte da lui a mano ma relative a temi di pubblico interesse, «potrebbe compromettere il suo stato di neutralità», quando (e, a questo punto, se) salirà al trono.



La sentenza è stata accolta con soddisfazione dal direttore uscente del Guardian, Alan Rusbridger, che da dieci anni chiede la pubblicazione delle lettere del principe Carlo sostenendone il «pubblico interesse». «Il governo - dice il giornalista - ha sprecato centinaia di migliaia di sterline per cercare di insabbiare tutto. Ora le lettere si possono pubblicare e la gente potrà farsi una idea sul fatto che Carlo sia neutrale o meno. Questo è un giorno buono per la trasparenza del governo, e dimostra quando sia essenziale avere un sistema giudiziario ed una stampa liberi». Il premier britannico David Cameron ha invece definito come «deludente» la sentenza della Corte suprema. «Ora considereremo come pubblicarle», ha aggiunto. Il governo ha infatti un mese per pubblicare i manoscritti. Per Cameron, la sentenza lede «il principio secondo cui i membri più importanti della famiglia reale siano in grado di esprimere i loro punti di vista al governo in modo confidenziale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero