Grasso: in autunno i partiti varino lo Ius soli e la legge elettorale

Il presidente del Senato, Piero Grasso, al termine della tradizionale cerimionia della consegna del ventaglio
La prima cosa che puntualizza è che lui non si candiderà alle prossime elezioni in Sicilia. Nonostante il pressing che arriva da politici e cittadini. I prossimi...

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La prima cosa che puntualizza è che lui non si candiderà alle prossime elezioni in Sicilia. Nonostante il pressing che arriva da politici e cittadini. I prossimi mesi "saranno particolarmente delicati", avverte, e il momento politico è complesso, caratterizzato da fibrillazioni politiche nella maggioranza. Pertanto lui, Pietro Grasso, di lasciare, in questa situazione, il suo incarico al Senato proprio non se la sente. Ci sono troppe cose da fare, spiega, e

nel suo intervento a Palazzo Giustiniani in occasione della cerimonia del "Ventaglio", le elenca tutte.

A cominciare dalla legge elettorale. Che potrebbe benissimo riprendere il suo iter al Senato dove non sono previsti voti segreti. Per Grasso, infatti, l'approvazione di nuove norme che superino le sentenze della Consulta su Porcellum e Italicum è necessaria soprattutto perché si tratta di "questioni che incidono sul principio costituzionale della rappresentanza e della sovranità popolare" e che "vanno affrontate con grande serietà, responsabilità e la
più ampia condivisione".

Traccia una sorta di indice delle disomogeneità che resterebbero tra Camera e Senato nel caso in cui si decidesse di andare alle urne senza una nuova legge elettorale e lancia un appello ai partiti: fino alla fine della  legislatura di cose da fare ce ne sono tante. E andrebbero fatte per salvaguardare "la credibilità" degli stessi partiti. Oltre al superamento dell'Italicum, Grasso, come aveva fatto al ventaglio della Camera la presidente Boldrini, parla della necessità di approvare in tempi rapidi lo Ius soli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero