Grasso leader, D'alema attende. Ma la pazienza di Mdp sta per finire

Grasso (lapresse)
D'Alema Lo chiamano la Sfinge, nel gergo del Palazzo. Lo considerano l'Araba Fenice o l'Uomo della Provvidenza quelli a sinistra del Pd. Lui è Piero (o Pietro)...

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D'Alema Lo chiamano la Sfinge, nel gergo del Palazzo. Lo considerano l'Araba Fenice o l'Uomo della Provvidenza quelli a sinistra del Pd. Lui è Piero (o Pietro) Grasso. Leader in pectore - l'investitura il 3 dicembre nella convention elettorale del nuovo partito dalemian-bersaniano? - ma ancora riluttante. Oggi D'Alema lo invoca ancora una volta, così: «Attendo disciplinatamente le decisioni di Grasso. Se il presidente decidesse di impegnarsi, sarebbe un valore aggiunto». Ma deve decidere-decidere-decidere.


Se ogni limite ha una pazienza, come diceva Totò, anche quella di Mdp nei confronti di Grasso sta quasi per finire. Ma lui, la Sfinge del Senato, non scioglie la sua riserva. E agli occhi di quelli della sinistra-sinistra, che hanno fretta di nominare colui che dovrà rottamare Renzi, Grasso comincia a somigliare a quel vecchio democristiano sempre tentennante a cui i colleghi di partito dicevano spazientiti:
«Decidi di decidere se accetti di accettare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero