Da senzatetto a campione di ultraciclismo: è la felice "traiettoria" di un giovane portoghese, Celso Fonseca di 36 anni, che, dopo essersi lasciato alle spalle un...
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Celso è arrivato a Cardiff, nel Regno Unito, 11 anni fa, dopo aver subito abusi dal padre in tenera età che gli hanno provocato problemi di salute mentale molto gravi, al punto che il giovane ha tentato il suicidio. Successivamente ha cominciato a praticare ciclismo nel suo paese d'origine, ma un incidente lo ha costretto a smettere, poiché nessuna società sportiva credeva più in lui.
Ora, però, sono trascorse solo tre settimane da quando Celso Fonseca ha vinto la sfida di ultraciclismo, pedalando 24 ore nella pista del Centro Maindy, e ha già ricevuto decine di inviti per continuare a praticare questo sport in maniera professionale.
«Sono scioccato, ho già sentito parlare di milioni. Sono molto nervoso, é successo tutto molto in fretta per uno che dormiva per strada. Non ho mai pensato che potesse succedere una cosa del genere», ha dichiarato il giovane all'agenzia Lusa. L'obiettivo del portoghese nella passata sfida del 18 e 19 novembre era battere lo sloveno Marko Baloh, che nel 2008 percorse 890 km in 24 ore, record poi battuto dall'austriaco Christoph Strasser che nel 2015 percorse nello stesso tempo 896 km. L'idea di cominciare a correre è venuta a Fonseca dopo aver visto casualmente un video, quando viveva per strada.
«Non so come mai, ma il mio desiderio era sempre lì, ma non avevo mai fatto niente per fare il primo passo. Quando vidi quelle immagini, cominciai a pensare: sarà che posso pedalare 24 ore? Tutto è cominciato così».
A gennaio ha iniziato ad allenarsi e il giovane atleta stima di aver percorso più di un milione di volte la pista, che equivale a compiere circa 46 mila km.
Con l'appoggio di una catena britannica di negozi di biciclette l'atleta alle 18,30 del 18 novembre ha potuto cominciato la sfida sportiva che gli ha cambiato la vita per sempre, riuscendo a battere il record precedente.
Fonseca spera di poter così dare inizio ad una carriera sportiva e promuovere campagne di sensibilizzazione a favore delle persone con problemi di salute mentale.
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Il Messaggero