Governo, Verdini: senza rappresentanza non voteremo la fiducia

Verdini
«Non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un...

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«Non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis». Lo annunciano Denis Verdini e Enrico Zanetti in una nota diffusa a pochi minuti dalla presentazione della lista dei ministri da parte di Gentiloni, affermando che il governo «deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest'ultimo principio». I verdiniani in Senato sono 18: il governo può riuscire ad ottenere la fiducia anche senza i loro voti ma è indubbio che il cammino della maggioranza sarà più accidentato.


Il vice ministro dell'Economia Enrico Zanetti, a quanto si apprende da fonti parlamentari, lascerà il Mef. La decisione, si apprende ancora, è in linea con la scelta del gruppo Ala-Scelta Civica di non accettare altri posti nel governo Gentiloni dopo che il neo presidente del Consiglio ha diramato, dal Quirinale la lista dei ministri.


«In questi giorni abbiamo rappresentato al Presidente della Repubblica e successivamente al Presidente del Consiglio incaricato la nostra disponibilità e il nostro senso di responsabilità: siamo convinti che il Paese abbia bisogno di un governo nella pienezza delle sue funzioni, sufficientemente forte per far fronte alle immediate emergenze economiche ed internazionali legate al ruolo del nostro Paese, e alla imprescindibile necessità di una legge elettorale che, a nostro avviso, non può che essere il frutto del lavoro del Parlamento della Repubblica e che doveva e deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest'ultimo principio, affermano Verdini e Zanetti.


«Di tutto ciò non abbiamo avuto dal presidente del Consiglio incaricato alcun riscontro: al contrario apprendiamo la seria possibilità che venga varato un governo «fotocopia», senza alcun approfondimento sulle questioni in campo. Di conseguenza, in coerenza con un'azione che in questi ultimi diciassette mesi ha assicurato al Paese la governabilità e la realizzazione di importanti provvedimenti senza alcuna contropartita, non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis«, concludono. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero