Si moltiplicano le iniziative in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebrerà il 25 novembre. Ogni anno oltre cento donne...
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«Il fenomeno del femminicidio è articolato e subdolo - ha aggiunto Mariacarla Bocchino - Dietro ci sono fattori educativi sbagliati, dinamiche nella coppia e nella convivenza tra uomo e donna che degenerano. Le vittime di femminicidio in questi due ultimi anni sono state soprattutto donne italiane. Gli autori dei reati sono stati uomini italiani e gli omicidi sono maturati nell'ambito di una relazione familiare affettiva. Gli atti persecutori spesso non vengono denunciati. Il problema è che questi possono degenerare ed è molto difficile intercettarli.
Per il 26 novembre è invece prevista una manifestazione a Roma al grido di «Basta violenza maschile sulle donne»: il corteo partirà da Piazza della Repubblica e raggiungeràPiazza San Giovanni. «Non siamo disposte a perdere nessun'altra donna per la violenza di un uomo o per l'obiezione di coscienza o per qualsiasi altra forma di violenza», ha puntualizzato Tatiana Montella della Rete «Io decido», durante una conferenza stampa alla Fnsi. «In Italia - ha affermato Montella - inizia a prendere forma un movimento femminista, che parte dal basso e che vuole far emergere la voce delle donne.
La scuola deve essere il primo punto di riferimento. Chi subisce maltrattamenti o sa di una ragazza picchiata e minacciata dal fidanzato o da un padre troppo geloso lo racconti a qualcuno. È bene che qualcuno sappia, un Prof, la Preside. La privacy sarà rispettata e in questo modo forse si sarà salvata una vita. Poi ci sono i servizi sociali, gli uffici per i minori della Polizia». L'iniziativa di oggi si è conclusa con un messaggio video molto significativo di Valentina Pitzalis, la giovane di Carbonia a cui il marito dette fuoco nel 2011. La donna, che è rimasta sfigurata, ha perso il braccio sinistro e periodicamente finisce sotto i ferri per migliorare la presa della mano destra martoriata dal fuoco, ha ricordato il suo impegno contro il femminicidio. Ora gira per le scuole d'Italia raccontando la sua esperienza perchè il suo viso sia un avvertimento per le ragazze ma faccia capire anche ai ragazzi l'importanza del rispetto dell'altro.
Venerdì 25 novembre il camper della Polizia di Stato del progetto «…Questo non è amore», con a bordo un'equipe specializzata, inizierà invece il suo «viaggio» alle prime luci dell'alba in piazza del Popolo. Sempre nella mattinata si sposterà di fronte alla chiesa di Santa Maria in Tempulo alle Terme di Caracalla (via Valle delle Camene). »Nel pomeriggio invece -si legge ancora nella nota- gli specialisti della Polizia di Stato saranno presenti in piazza del Campidoglio in occasione di un convegno che si terrà presso la Sala Rossa del Comune di Roma. I cittadini avranno la possibilità di lasciare dei messaggi all'equipe del camper nell'apposita cassetta, predisposta su uno dei tavolini allestiti con il materiale informativo ed i gadget dell'iniziativa«. »Chiunque potrà proporre quesiti, raccontare la propria storia o chiedere consigli, anche tramite lettera nella quale indicherà il proprio nome, cognome, numero telefonico ed eventuali elementi identificativi del possibile autore di reati«, conclude.
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Il Messaggero