Abbandonato a 7 anni dai genitori in un bosco perché tirava sassi a persone e alle macchine. Il fatto è avvenuto sabato pomeriggio nel Giappone settentrionale,...
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Al ritorno del padre - 5 minuti dopo l'allontanamento - il bambino era scomparso. Malgrado l'impiego di 130 poliziotti che hanno setacciato il bosco per un perimetro di 15 chilometri insieme all'ausilio di un elicottero, a distanza di 2 giorni ogni ricerca è risultata vana. Le temperature notturne nei boschi dell'Hokkaido scendono vertiginosamente, la foresta è popolata da animali selvaggi, tra cui orsi, e il bambino non era fornito né di acqua né di viveri. Interrogato dalle televisioni locali sulla ragione per cui abbia inizialmente mentito alla polizia, il padre 44enne ha spiegato che non riusciva ad ammettere che si trattava di una punizione. Adesso la polizia sta valutando se denunciare i genitori del piccolo per negligenza. La notizia ha avuto una collocazione marginale nella gerarchia delle informazioni a livello nazionale.
Il Giappone è un paese sicuro: non ci si interroga se il bambino sia stato rapito, ma ancora meno si dibatte se il comportamento dei genitori sia stato appropriato. Il giornale liberale Asahi Shimbun ha un titolo provocante: «Il bambino cattivo dell'Hokkaido manca ancora all'appello dopo l'abbandono dei genitori». I commenti sui social media giapponesi e le opinioni dei blogger invece concordano: il trattamento riservato al piccolo dal padre non si discosta molto dalla tradizione dei metodi educativi impiegati a scuola e nell'ambito formativo della famiglia tradizionale. In Giappone ogni infrazione delle regole sociali impone la separazione da quel senso di appartenenza al gruppo, e in un Paese in cui l'identità nazionale si forma soprattutto attraverso il senso di collettività il rispetto della disciplina diventa fondamentale. L'allontanamento del bambino - seppur momentaneo - deciso dai genitori appare come una forma di isolamento dalla società, nei canoni tramandati dell'ideologia Confuciana, in cui prevale il senso di riguardo per il contesto sociale e il rispetto della gerarchia. Le ricerche riprenderanno all'alba del terzo giorno in quella che si spera possa essere solo una lezione educativa da non ripetere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero