Gianna Nannini, chiesto processo per evasione: «Ha sottratto quattro milioni al fisco»

Gianna Nannini, chiesto processo per evasione: «Ha sottratto quattro milioni al fisco»
Chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di evasione fiscale per 4 milioni di euro per Gianna Nannini. L'udienza preliminare comincerà il 3 marzo davanti al gup Fabio...

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Chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di evasione fiscale per 4 milioni di euro per Gianna Nannini. L'udienza preliminare comincerà il 3 marzo davanti al gup Fabio Antezza.


In base a quanto ricostruito dal pubblico ministero Adriano Scudieri, tra il 2007 e il 2012 la cantante avrebbe sottratto al fisco italiano le royalties dei dischi e dei concerti interponendo, tra la propria società milanese Gng Musica srl e le case discografiche Sony e Universal, una società di diritto irlandese e una di diritto olandese prive di effettiva struttura, con il solo scopo di ottenere regime fiscale più favorevole (5% in Olanda, 8% in Irlanda) rispetto all'Italia.



La procura le contesta dunque di aver creato una struttura artificiosa finalizzata a far figurare la società irlandese quale editrice/proprietaria dei diritti di sfruttamento delle canzoni e la società olandese come licenziataria di questi diritti a favore delle major discografiche. Attraverso questo sistema Nannini avrebbe occultato al fisco italiano i relativi ricavi, non dichiarati né da lei né dalla Gng Musica srl di cui è proprietaria ed amministratrice unica.



Nel dettaglio, secondo la procura la cantante avrebbe sottratto al fisco 3 milioni e 750mila euro. Inoltre, avrebbe evaso 126mila euro detraendoli dalle dichiarazioni dei redditi come costi «inerenti attività canora» ovvero allestimento di palcoscenici per i concerti, quando secondo l'accusa sarebbero serviti ad arredare una casa a Piacenza.



Con parte della somma evasa, la cantante avrebbe comprato un appartamento nel quartiere londinese di South Kensington. Formalmente, dunque, Nannini risponde di violazione degli articoli 2 e 5 del decreto legislativo 74/2000. Lo scorso aprile il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip Gianfranco Criscione il sequestro per equivalente di una villa con magazzini, scuderia e autorimessa nel senese.



«Proprio in questi giorni la difesa è entrata in possesso di nuova e decisiva documentazione capace di provare che non c'è stata nessuna evasione». Lo afferma l' avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Gianna Nannini. «Nei prossimi - afferma il legale - porterò questi atti alla magistratura che potrà constatare l' insussistenza dei fatti contestati. Oltretutto si tratta di accuse che riguardano una società e non certamente Gianna Nannini».
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Il Messaggero