Il Papa andrà al Cairo: già un mese fa l'allerta sul viaggio

Il Papa andrà al Cairo: già un mese fa l'allerta sul viaggio
ROMA Gli attentati di ieri sono solo l'ultimo segnale. L'intelligence aveva già lanciato l'allarme sugli altissimi rischi della visita di Papa Francesco in...

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ROMA Gli attentati di ieri sono solo l'ultimo segnale. L'intelligence aveva già lanciato l'allarme sugli altissimi rischi della visita di Papa Francesco in Egitto. Il 7 marzo la rivista Rumiyah, considerata l'organo ufficiale dello Stato islamico, aveva pubblicato in rete un numero monografico, dedicato a quanti frenano e deviano la guerra santa. Inneggiando alla lotta contro gli imam moderati. Un video mostrava l'incontro di maggio scorso tra Francesco e Ahmad Al Tayyib. La visita di Bergoglio, prevista per il 28 e il 29 aprile, allora, non era ancora ufficializzata. Adesso la preoccupazione cresce, con un livello di allerta altissimo sulla sicurezza del pontefice.


LE DATE
I due attentati di ieri nelle chiese copte, con un bilancio provvisorio di 45 morti e 141 feriti, a due settimane dalla partenza, vengono letti adesso come un altro messaggio che eleva ancora di più la preoccupazione. Il viaggio apostolico, finora confermato, non è solo in una zona calda, ma è anche contrassegnato da un un'allerta dovuta a indicazioni precise rilevate dagli 007. La visita prevede infatti un incontro tra il pontefice e il patriarca copto, Tawadros II, sfuggito per miracolo a una delle due esplosioni di ieri, ma, soprattutto, un colloquio con il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al Tayyib, leader spirituale dell'Islam sunnita. Non è un dettaglio, visto il ruolo di guida ideologico-religiosa che Daesh attribuisce proprio alla Sunna.

Dopo il discorso di Ratisbona di Benedetto XVI, che nel 2006 aveva interrotto i rapporti tra il Vaticano e l'Università di al-Azhar, l'incontro in Vaticano con Ahmad Al Tayyib, nel maggio scorso, aveva avviato il disgelo.
Ma la visita del 28 aprile segna un passo fondamentale nel dialogo con l'Islam moderato. Il 7 marzo la pubblicazione di Rumiyah, che inneggiava alla lotta contro gli imam che non si schierano con la jihad, era già finita all'attenzione dell'intelligence. In quei giorni la notizia del viaggio di Francesco non era ancora ufficiale: era stata anticipata in un'intervista al giornale tedesco Die Zeit, rilasciata il 24 febbraio e pubblicata solo il 9 marzo. Il comunicato dalla Santa Sede, invece, era arrivato il 18 marzo. Sono anche le date a preoccupare l'intelligence: il sospetto è che le mosse del Papa fossero addirittura note in anticipo.

LA MINACCIA

La rivista, che è stata diffusa per la prima volta a settembre 2016, non si era mai scagliata contro le figure moderate dell'Islam. Solo il 7 marzo comincia una campagna durissima nei confronti di chi viene ritenuto deviante per la guerra santa e inneggia a una lotta contro gli imam revisionisti, mostrando le immagini dell'incontro tra Ahmad Al Tayyib e Papa Francesco. L'ultimo numero del giornale, online da pochi giorni, continua ad affrontare lo stesso argomento, contro «coloro che amano la vita e non la morte e il combattimento». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero