Gessica Notaro, in aula faccia a faccia con l'ex che l'ha sfregiata: «E' stato l'amore più grande della mia vita»

Gessica Notaro, in aula faccia a faccia con l'ex che l'ha sfregiata: «E' stato l'amore più grande della mia vita»
Gessica Notaro ha ricostruito in aula a Rimini, nell'udienza del processo per stalking in cui è imputato il suo ex Edson Tavares, gli attimi drammatici della sera del...

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Gessica Notaro ha ricostruito in aula a Rimini, nell'udienza del processo per stalking in cui è imputato il suo ex Edson Tavares, gli attimi drammatici della sera del 10 gennaio, quando subì l'aggressione con l'acido. «Ero tornata a casa dopo aver cenato con il mio compagno e me lo sono trovato davanti. Quando ho visto cosa aveva in mano ho capito subito», ha raccontato. «Non l'ho guardato negli occhi ma l'ho visto in faccia. E solo lui poteva fare una cosa del genere con quella velocità felina. Me lo sentivo che poteva succedere. Quando stavamo insieme avevamo parlato del caso di Lucia Annibali. Tavares mi aveva inoltre messa in guardia da alcune persone sue conoscenti che avrebbero potuto tirarmi una secchiata di acido. Nella mia testa la paura c'era».


E poi continua: «Tavares è stato l'amore più grande della mia vita, nonostante i tradimenti e le difficoltà nel rapporto per via degli atteggiamenti di lui. Ma non riuscivo a lasciarlo. Quando ho iniziato a vedere le cose con lucidità ho preso forza e mi sono decisa a lasciarlo». Notaro e Tavares per un istante hanno incrociato il loro sguardo. Lei non porta la benda all'occhio sinistro, dove ha già subito vari interventi chirurgici, per mostrare i segni dell'aggressione subita a gennaio. A separare vittima e imputato, durante la deposizione di lei, c'è un paravento per garantire la tranquillità di Gessica.

Attimi di tensione all'udienza ci sono stati durante il controesame: l'avvocato dell'imputato, Luzi del Foro di Cesena, si è tolto la toga e l'ha gettata in segno di protesta a un richiamo del giudice. Il pm Marino Cerioni ha chiesto di mettere il gesto agli atti in procura e di segnalarlo al Consiglio dell'Ordine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero