«Io non credo alla propaganda di alcuni siti islamici, ma sono consapevole che nessun Paese, neanche l'Italia, possa sentirsi al riparo dalla minaccia»: lo dice il...
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«Siamo al fianco di Barcellona», ha sottolineato Gentiloni aprendo il suo intervento.
«È decisivo che da tutti venga il sostegno alle forze dell'ordine, all'intelligence, ai militari impegnati per garantire la sicurezza», ha continuato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni dal meeting di Cl. «Fare sentire il Paese unito attorno alle forze che lavorano per la sicurezza è altrettanto importante rispetto al ripetere che i terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà. La difendiamo, lo facciamo ringraziando ogni giorno chi ci consente di vivere liberi», ha proseguito.
«Daesh è stato sconfitto, ha perso la sua partita fondamentale che era quella di far diventare uno Stato la propria presenza terroristica, ma la sua minaccia continua e riguarda tutti», sono state ancora le parole di Gentiloni.
In tema di immigrazione, «chi semina odio e facili illusioni non farà un buon raccolto in un contesto di lunga durata», ha poi sostenuto il presidente del Consiglio, sottolineando che «non bisogna rinunciare a gestire» il fenomeno, un fenomeno con il quale «bisognerà fare conti a lungo».
«Il Governo non deve avere paura di riconoscere diritti e di chiedere rispetto dei doveri anche a chi in Italia è nato e studia nelle nostre scuole», ha poi insistito il premier ribadendo il suo sì allo ius soli.
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Il Messaggero