Gentiloni, il governo compie un anno. Rush finale in Parlamento prima dello scioglimento

Gentiloni, il governo compie un anno. Rush finale in Parlamento prima dello scioglimento
Domani il governo Gentiloni compie un anno. Il 12 dicembre del 2016 l’allora ministro degli Esteri prestava giuramento, insieme ai suoi ministri, nelle mani di Sergio...

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Domani il governo Gentiloni compie un anno. Il 12 dicembre del 2016 l’allora ministro degli Esteri prestava giuramento, insieme ai suoi ministri, nelle mani di Sergio Mattarella. Un anno non vissuto pericolosamente e tutto dedicato a completare l’agenda del suo predecessore. Tra i ‘sospesi’ veniva indicato anche lo ius soli che, probabilmente, rimarrà invece fuori visto l’incombere di fine legislatura. 


Paradossalmente le banche furono il primo provvedimento del nuovo governo, con il decreto salva-banche che venne presentato è convertito in legge, e sempre di banche si parla ora che il tempo sta per scadere. Sembra ormai acquisito che il Parlamento sarà sciolto tra fine anno e metà gennaio per convocare le elezioni tra il 4 e il 18 marzo, anche se l'esecutivo - come è normale - dovrebbe durare fino a quando non si insedierà il nuovo governo dopo le elezioni. Cioè comunque in primavera. Nonostante numeri sempre più risicati, talvolta ricorrendo al voto di fiducia, il governo, nel semestre di presidenza italiana del G7, ha attraversato le forche caudine delle Camere su provvedimenti delicati come il decreto Minniti sull' immigrazione, lodato in Europa da Merkel e Hollande. Dopo Natale, tra il 27 ed il 28, Gentiloni farà il suo bilancio nella conferenza stampa di fine anno.

Entro metà gennaio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella comunicherà ai presidente delle Camere lo scioglimento del Parlamento. La legge prevede che si possa votare non prima di 45 giorni e non dopo 70 giorni dallo scioglimento. Gentiloni potrebbe invece restare in carica fino alla formazione di un nuovo esecutivo. Faccenda che non si prevede breve e che potrebbe permettere al governo di rimanere in sella finché il capo dello Stato non troverà una soluzione.


Prima dello scioglimento delle Camere, i provvedimenti che saranno certamente esaminati sono: a Montecitorio la legge di Bilancio fino a Natale, con approdo in aula martedì 19 dicembre e voto finale previsto per il 21 con la fiducia, per poi passare al Senato per l'ultimo via libera. A Palazzo Madama, nel frattempo, l'Aula si concentrerà, a partire da domani, sul ddl sul testamento biologico. A seguire si occuperà della riforma organica del Regolamento del Senato, ma all'ordine del giorno ci sono una serie di altri provvedimenti già approvati dalla Camera: la proposta di legge sulla Protezione dei testimoni di giustizia, le modifiche al codice civile, al codice penale e al codice di procedura penale in favore di orfani di crimini domestici e le norme sulla prevenzione dall'estremismo violento jihadista. In coda c'è la legge sullo ius soli, che Gentiloni non dispera di approvare ma che, allo stato dell’arte, non sembra avere i numeri per essere approvata anche con un voto di fiducia.

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Il Messaggero