Studentessa lo invita su Skype per fare sesso online, poi lo ricatta: "O paghi o pubblico tutto"

Studentessa lo invita su Skype per fare sesso online, poi lo ricatta: "O paghi o pubblico tutto"
​Dopo averlo agganciato online e indotto a giochi sexy su Skype gli avrebbe chiesto 500 euro per evitare che le immagini venissero pubblicate sul web. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
​Dopo averlo agganciato online e indotto a giochi sexy su Skype gli avrebbe chiesto 500 euro per evitare che le immagini venissero pubblicate sul web.


Una studentessa venticinquenne genovese è indagata per estorsione o tentata estorsione dalla procura del capoluogo ligure. Lo scrive 'La Repubblica' nell'edizione di Genova, affermando che la procura sta indagando su un giro di studentesse universitarie.



Il caso delle sexy ricattatrici genovesi, scrive il quotidiano, nasce dalla denuncia dell'uomo, che prima di pagare avrebbe chiesto qualche giorno di tempo per riflettere. Alla fine ha deciso di sporgere denuncia nella quale avrebbe raccontato di avere conosciuto la studentessa attraverso amici comuni. Poi lo scambio di telefonini e infine l'appuntamento su Facebook. La studentessa lo ha invitato su Skype. Dopo uno strip tease online ha invitato il suo 'amico' a fare altrettanto e a fare sesso online, registrando il tutto.



Qualche settimana dopo è arrivato il messaggio di ricatto. Secondo la Repubblica altri quattro casi simili sono stati denunciati e la procura ha incaricato la polizia postale, specializzata su reati via Internet, ad indagare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero