La Chiesa contro la teoria del gender: basta indottrinare i bambini. E Il Papa riceve un trans

La Chiesa contro la teoria del gender: basta indottrinare i bambini. E Il Papa riceve un trans
Città del Vaticano Ne ha parlato con forza il Papa tornando dalle Filippine (“imporre libri sul gender è come tornare alla gioventù hitleriana o al fascismo”), poi è stato...

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Città del Vaticano Ne ha parlato con forza il Papa tornando dalle Filippine (“imporre libri sul gender è come tornare alla gioventù hitleriana o al fascismo”), poi è stato il turno della diocesi di Roma (“il gender è un incrocio fra una dottrina pseudo-scientifica e un bisogno politico, che ha finito col tramutarla in ideologia”); infine ha tuonato il presidente dei vescovi, il cardinale Bagnasco che nella prolusione letta in apertura dell’assemblea, ha ripreso in mano l’argomento chiarendo la posizione della Chiesa. Basta con i ricatti. Parole molto dure pronunciate proprio mentre in Spagna veniva diffusa la notizia che Papa Bergoglio, nei giorni scorso, aveva ricevuto a Santa Marta, in udienza privata, un transessuale spagnolo, accompagnato dall'attuale fidanzata. Secondo quanto riportato da un quotidiano, il transgender, Diego Neria Lejarraga, 48enne nato donna, aveva scritto tempo fa al Pontefice denunciando di essere stato emarginato dalla Chiesa nella sua città, Plasencia, in Estremadura, proprio a causa della sua decisione di cambiare sesso. Ricevuta la missiva, Bergoglio gli avrebbe telefonato due volte in dicembre. Sabato scorso l'incontro a Roma. Un atto d'amore, spiegano in Vaticano. "I libri ispirati alla teoria del gender, sono veramente scomparsi dalle scuole italiane?" Si è chiesto il cardinale. "Educare al rispetto di tutti e' doveroso, e la scuola lo ha sempre fatto grazie al buon senso e alla retta coscienza dei docenti, ma qui siamo di fronte a un'altra cosa: si vuole colonizzare le menti dei bambini e dei ragazzi con una visione antropologica distorta e senza aver prima chiesto e ottenuto l'esplicita autorizzazione dei genitori".




Bagnasco ha ripreso le parole del pontefice, "Colonizzazione ideologica" pronunciate sull'aereo che lo riportava a Roma da Manila: "entrano in un popolo con un'idea che non ha niente a che fare col popolo; e colonizzano il popolo con un'idea che cambia o vuole cambiare una mentalita' o una struttura. Prendono il bisogno di un popolo o l'opportunita' di entrare e rafforzarsi per mezzo dei bambini". Praticamente “quanto, in un certo modo, sta accadendo anche da noi” visto che "anche se la maggior parte dei genitori fosse d'accordo, chi non lo e' ha il diritto di astenere i propri figli da quelle 'lezioni' senza incorrere in nessuna forma, ne' esplicita ne' subdola, di ritorsione, come sta invece accadendo in qualche Stato vicino a noi". Per la Cei l'educazione della gioventu' non può essere sottoposta a ricatti o baratti di nessun tipo e in nessuna sede. "Noi vescovi su questo saremo sempre in prima linea a qualunque costo, cosi' come sul fronte della giustizia, dei poveri e dello stato sociale, che portiamo avanti grazie anche all'otto per mille'". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero