Sale con un pennarello esplosivo su un volo Ryanair diretto a Bergamo: processato a Manchester

Sale con un pennarello esplosivo su un volo Ryanair diretto a Bergamo: processato a Manchester
Fermato e rispedito a casa senza controlli approfonditi e senza alcuna segnalazione. Una “svista” che ha consentito al pakistano Nadeem Muhammad, 43 anni, di prendere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fermato e rispedito a casa senza controlli approfonditi e senza alcuna segnalazione. Una “svista” che ha consentito al pakistano Nadeem Muhammad, 43 anni, di prendere un aereo da Manchester cinque giorni dopo essere stato trovato in possesso di un ordigno, sbarcare all'aeroporto Orio al Serio in provincia di Bergamo e ripartire alla volta del Regno Unito una settimana dopo. Solo allora, ad attenderlo, ha trovato la polizia: quello che trasportava, infatti, non era un semplice pennarello, ma un vero e proprio ordigno pronto a esplodere.


Come riporta il Guardian, l'uomo con passaporto italiano, ma residente a Manchester, si era presentato in aeroporto lo scorso 30 gennaio per prendere un volo Ryanair diretto a Bergamo: durante i controlli gli addetti alla sicurezza avevano trovato un evidenziatore ritenuto sospetto, ma la polizia inglese lo aveva semplicemente invitato a tornarsene a casa, convinta che non si trattasse di un ordigno. Muhammad, però, non si è arreso e il 5 febbraio si è presentato nuovamente ai controlli, questa volta riuscendo a superarli: è arrivato tranquillamente allo scalo bergamasco dal quale è poi ripartito alla volta di Manchester il 12 febbraio.
Il tutto mentre la polizia, smentendo una prima analisi iniziale, l'8 febbraio si era accorta che quello che apparentemente sembrava un pennarello nascosto nella fodera della valigia era un ordigno pronto a esplodere: all'interno, infatti, sono state trovate tre batterie e fili. Gli esperti, infatti, erano arrivati alla conclusione che si trattava di un «impianto esplosivo grezzo, ma potenzialmente pericoloso». Al rientro dall'Italia Muhammad è stato arrestato ed è finito sotto processo.

«In un primo momento nessuno ha capito che si trattava di un esplosivo - ha dichiarato il procuratore Jonathan Sandiford - L’unico motivo per cui avrebbe cercato di portare quel dispositivo sull’aereo era farlo esplodere sul Boeing 737 della Ryanair per l’Italia». Dal canto suo, Muhammad si è difeso respingendo ogni accusa, dichiarando che l'ordigno potrebbe essere stato messo in valigia dalla moglie.

Al momento rimangono ancora aperte tutte le piste, compresa quella del terrorismo. «Potrebbe essere l'ipotesi più probabile - ha concluso Sandiford - Ma non escludiamo alcuna altra ipotesi, compresa quella del tentativo di suicidarsi».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero