Gay, Corte di Strasburgo condanna l'Italia: «Riconosca unioni tra coppie omosessuali»

Gay, Corte di Strasburgo condanna l'Italia: «Riconosca unioni tra coppie omosessuali»
L'Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. L'ha stabilito la Corte europea...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'Italia deve introdurre il riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso.


L'ha stabilito la Corte europea dei diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno condannato l'Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali.



La Corte europea dei diritti dell'uomo ha esaminato il ricorso di tre coppie omosessuali contro la possibilità di sposarsi in Italia o di vedersi riconoscere una unione civile e ha riconosciuto all'unanimità che vi è stata una violazione del'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti umani, che regola il rispetto per la vita privata e famigliare.



La Corte ha ritenuto che «la tutela giuridica attualmente in vigore per le coppie dello stesso sesso in Italia, come è stato dimostrato dalla situazione dei ricorrenti, non solo non tutela le esigenze fondamentali di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è neppure sufficientemente affidabile».




«Un risultato molto positivo che dice che una forma istituzionalmente definita a garanzia va data», affermano gli avvocati Massimo Clara, Marilisa D'Amico e Cesare Pitea, legali di due delle tre coppie al centro del pronunciamento della Corte. «Il governo - aggiungono - è stato condannato ad un risarcimento. La decisione non impone vincoli sullo strumento da individuare, si tratti di matrimonio, Dico o altro, ma uno strumento serve».



Boschi:
«Legge entro l'anno». «Abbiamo presentato un programma molto preciso sui tempi: dopo le riforme costituzionali a settembre il ddl sarà approvato al Senato prima di entrare nella sessione di Bilancio per il voto finale alla Camera entro fine anno senza modifiche. Recupereremo il tempo perso da altri». Così il ministro Boschi dopo la sentenza di Strasburgo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero