Novaya Gazeta scrive che a Grozny il 3 aprile si è tenuta un riunione di 24 leader religiosi e oltre 15mila fedeli in cui è stata adottata una...
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«Nessuno - ha scritto Muratov nella lettera al muftì - ha intenzione d'insultare il popolo ceceno, che rispettiamo profondamente e al quale siamo stati vicino negli anni tremendi della guerra, fornendo aiuti umanitari, liberando gli ostaggi. Ma il nostro giornale si batterà sempre per la difesa dei diritti umani in Cecenia e in altre regioni della Russia». Commentando il passaggio della 'risoluzionè in cui si chiede «vendetta» contro i responsabili dell'inchiesta giornalistica, Muratov sottolinea che la redazione interpreta quelle parole come un'istigazione «al linciaggio» e ricorda che Novaya Gazeta ha pagato un prezzo «altissimo» sull'altare della libertà di parola e del buon giornalismo con la morte di «Anna Politkovskaia e Natalia Estemirova». «Per noi - scrive il giornale in un editoriale firmato dalla redazione - è evidente che si vogliono incoraggiare attacchi contro i giornalisti e chiediamo alle autorità russe di fare tutto il possibile per porre fine alle azioni che suscitano odio e ostilità verso i giornalisti che svolgono il proprio mestiere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero