Taormina, il G7 vira sul tema terrorismo per scongiurare il rischio flop

Nessuno, neppure Donald Trump, vuole caricarsi sulle spalle il fallimento del primo G7 che lo vedrà protagonista. Ma è soprattutto il premier italiano Paolo...

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Nessuno, neppure Donald Trump, vuole caricarsi sulle spalle il fallimento del primo G7 che lo vedrà protagonista. Ma è soprattutto il premier italiano Paolo Gentiloni, in queste ore, che si sta spendendo per evitare il flop del vertice dei Sette Grandi a presidenza italiana che comincia domani a Taormina. Il problema, come hanno evidenziato i colloqui di ieri tra il presidente americano, Sergio Mattarella e Gentiloni, è che Trump con i suoi no sull'implementazione dell'intesa di Parigi sul clima e la sua posizione protezionistica contraria al libero scambio, rischia di affossare fin dalla partenza il summit.


Anche sul capitolo migranti, dove Gentiloni, Angela Merkel e Emmanuel Macron volevano rilanciare i principi di accoglienza e inclusione, il presidente americano pone non pochi problemi. E' così probabile che il G7, anche per l'ondata emotiva innescata della strage di Manchester, viri sul terrorismo. Con una dichiarazione ad hoc in cui i Sette Grandi manifesteranno la volontà di lottare insieme contro l'Isis. Cosa elementare. Ma c'è da vedere se Gentiloni riuscirà, nella bozza finale, a superare sospetti e divisioni e a inserire il proposito di condividere le informazioni di intelligence e le azioni di polizia. 

«A Taormina ci sarà un confronto su temi che interessano tutta l'umanità, come i cambiamenti climatici, i commerci, le migrazioni, i rapporti con l'Africa. Non sarà un confronto semplice, ma l'Italia, che ospita il vertice, cercherà di renderlo un confronto utile e capace di far convergere le posizioni», ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero