Volevano colpire ancora, con attacchi simultanei a Parigi e Marsiglia. E il piano era già quasi pronto, probabilmente solo in attesa delle armi per passare all'azione....
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Ma i primi interrogatori hanno portato ad escludere quest'ipotesi, lasciando intendere che l'obiettivo era invece, ancora una volta, la regione parigina e Marsiglia. Non si conoscono ancora i nomi dei componenti del commando, solo le nazionalità: cinque francesi, un marocchino e un afghano e hanno dai 29 ai 37 anni. «Sei erano sconosciuti dai servizi di intelligence e il marocchino, che non aveva la residenza in Francia, era stato segnalato da un paese partner», ha dichiarato il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, ribadendo che «mai come ora la minaccia terrorista è elevata nel nostro territorio. L'inchiesta in corso dovrà stabilire se l'attentato sventato, preparato da tempo, era un attacco coordinato che voleva colpire simultaneamente più siti».
Il presidente Hollande ha sottolineato, con un comunicato in cui ha ringraziato le forze di sicurezza per il loro lavoro, che «si sta facendo tutto il possibile per proteggere i francesi». Tra i quattro arrestati a Strasburgo c'è un impiegato municipale, che lavora in una scuola materna. A casa sua sono state trovate due pistole. «È preoccupante», ha affermato Roland Ries, sindaco di Strasburgo, ed è stato a lui rivelare che «Strasburgo non era l'obiettivo ma la regione parigina, me lo ha detto Cazeneuve».
Il dispositivo di sicurezza per il celebre mercato di Natale della città alsaziana, uno dei più grandi e vecchi d'Europa, che inizia tra 4 giorni e che attira quasi due milioni di visitatori, sarà comunque ulteriormente rinforzato. I sospettati erano seguiti da tempo e venerdì avevano manifestato un certo «nervosismo» mentre aspettavano una «fornitura d'armi», secondo Le Parisien. Motivo per il quale la polizia è intervenuta, scoprendo, durante le perquisizioni, diverse armi. In realtà l'inchiesta era partita 8 mesi fa: il 14 giugno, ha spiegato Cazeneuve, «erano state interrogate cinque persone, legate a questa rete, che avevano portato a due primi arresti». I sospettati erano stati in Siria e, sempre secondo il quotidiano francese, «erano stati in contatto con i terroristi del Bataclan».
Ma non è ancora chiaro a che titolo.
Il Messaggero