Francia, autonomia: referendum in Nuova Caledonia e voto in Corsica

Edouard Philippe
Referendum di autodeterminazione in Nuova Caledonia e voto in Corsica. Dinanzi ai venti secessionisti in Catalogna, massima prudenza della Francia dinanzi a due dossier...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Referendum di autodeterminazione in Nuova Caledonia e voto in Corsica. Dinanzi ai venti secessionisti in Catalogna, massima prudenza della Francia dinanzi a due dossier interni particolarmente sensibili. Dopo 10 ore di negoziati a Parigi, il premier Edouard Philippe ha annunciato nella notte il raggiungimento di un «accordo politico» sulla consultazione in Nuova-Caledonia, collettività d'Oltremare nell'Oceano Pacifico sotto sovranità francese dal 1863. L'intesa trovata apre la strada all'organizzazione del referendum entro il novembre 2018. «È un accordo politico importante» si è congratulato Philippe, salutando il clima di «fiducia» instauratosi con la delegazione della Nuova Caledonia.


La delegazione è stata ricevuta lunedì sera all'Eliseo dal presidente Emmanuel Macron, un modo per evidenziare il coinvolgimento personale del presidente nello storico processo. Il capo dello Stato intende inoltre recarsi sul posto «al più tardi a maggio». Al termine di un fragile processo di decolonizzazione avviato nel 1988 con gli accordi di Matignon e proseguito nel 1998 con l'accordo di Nouméa, l'auspicio è che il referendum sia condiviso da tutti. Per l'affidabilità dello scrutinio non si esclude l'invio di osservatori Onu. Un membro del governo si dice sicuro che «l'indipendenza non passerà. Quello che conta però - aggiunge - è che i risultati del voto vengano accettati da tutti».

Quanto alla Corsica, il 3 e 10 dicembre si terranno le elezioni per la fusione dei due dipartimenti dell'isola: Haute-Corse e Corse-du-Sud. Nel continente, c'è chi teme possano fungere da pretesto per riaccendere aspirazioni indipendentiste. «Siamo favorevoli all'autonomia della Corsica - ha detto il ministro dell'Interno Gérard Collomb - ma all'autonomia nell'ambito della Repubblica francese». 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero