Il flop è dietro l’angolo e l’Eliseo mette le mani avanti spiegando in una nota che l’Italia è coinvolta nell’incontro di domani a La Celle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Le premesse non sono esaltanti e tutto fa pensare che l’incontro non possa che concludersi in maniera analoga a quello di maggio. Palazzo Chigi e Farnesina hanno comunque storto il naso per l’iniziativa francese di cui sono venuti a conoscenza solo indirettamente e non certo per volontà di Parigi.
Lascia soprattutto perplessi l’intento francese di porre sullo stesso piano il presidente del Consiglio presidenziale libico - riconosciuto dall’Onu - con l’uomo forte delle milizie che contestano l’autorità di Tripoli. Dopo settimane trascorse a ridurre il problema dei migranti ad affare tutto italiano perché «l’80% sono migranti economici», Macron prende in mano il dossier libico e viene il sospetto che sia interessato ad altro e molto meno al problema degli sbarchi.
In una nota diffusa dall’Eliseo, che solo poche ore fa ha dato notizia del summit, si legge che la Francia «lavora» e vuole continuare a «lavorare strettamente con l'Italia sull'insieme delle iniziative» riguardanti la Libia. Quella di domani sulla Libia «non è affatto un'iniziativa esclusiva», dicono fonti dell'Eliseo, aggiungendo che Parigi «è molto rispettosa della forte relazione tra l'Italia e la Libia» e «con l'Italia abbiamo rapporti molto stretti». L'obiettivo - aggiungono le fonti della presidenza francese «è associare tutti, Italia inclusa». E ancora: «Abbiamo tenuto a informare i Paesi frontalieri sia i Paesi impegnati in Libia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero