Francesca Vecchioni: «Facciamo chiarezza sulle unioni civili

«Il 28 gennaio tornerà in Senato il testo della legge italiana sulle unioni civili. La polemica è calda, sento molte informazioni errate, che incrementano...

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«Il 28 gennaio tornerà in Senato il testo della legge italiana sulle unioni civili. La polemica è calda, sento molte informazioni errate, che incrementano confusione e timori. Diciamolo le cose come stanno: la stepchild adoption non sono le adozioni di single e gay, né la pratica della maternità surrogata. Una coppia omosessuale non potrebbe adottare un bambino figlio di genitori terzi». A parlare è Francesca Vecchioni, classe 1975, figlia del cantautore Francesco, esperta di comunicazione e attivista per i diritti civili, fondatrice e presidente dell’Associazione Diversity (diversitylab.it), nonché ideatrice di Diversity Media Awards, un evento che premia - per la prima volta in Italia - i media (tv, radio, cinema, pubblicità, stampa e web) che si sono distinti per una corretta ed equilibrata rappresentazione del mondo Lgbt (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender).


«Tutto il mondo della comunicazione ha una grandissima responsabilità, perché entra direttamente nelle case degli italiani e influisce sull’immaginario collettivo» aggiunge la Vecchioni, mamma di Cloe e Nina, due gemelle di tre anni e mezzo avute con la fecondazione eterologa in Olanda, insieme all’ex fidanzata Alessandra Brogno.

«È fondamentale rappresentare correttamente le persone Lgbt, perché il modo in cui il tema viene trattato influenza sia la costruzione dell’identità delle persone stesse, che la loro percezione nell’opinione pubblica e coinvolge in maniera determinante la misura del rispetto degli individui. Parlare di queste tematiche non riguarda solo le persone Lgbt e i loro familiari, ma è un lavoro sulla discriminazione in generale, un modo concreto di interrogarsi sulla dimensione della dignità umana: serve quindi al benessere e allo sviluppo della società intera».




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Il Messaggero