Cambogia, con un fotomontaggio fanno apparire il re in un porno gay: arrestati

Cambogia, con un fotomontaggio fanno apparire il re in un porno gay: arrestati
Qualcuno si è divertito con Photoshop ma il gioco, alla fine, è risultato pesante. Tre uomini, infatti, hanno fotomontato la testa di Norodom Sihamoni sul corpo del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Qualcuno si è divertito con Photoshop ma il gioco, alla fine, è risultato pesante. Tre uomini, infatti, hanno fotomontato la testa di Norodom Sihamoni sul corpo del protagonista di un porno gay. L’immagine accompagnata dalla scritta “Il Re della Cambogia è gay” ha determinato un mandato di cattura nei confronti dei colpevoli. E non perché nel Paese l’omosessualità sia ancora un tabù. La costituzione cambogiana parla della figura del sovrano come “inviolabile”: non sono dunque interdette le critiche ma una foto come quella apparsa su Facebook (e poi prontamente rimossa) non può non considerarsi un oltraggio. In carica dal 2004, Sihamoni non è sposato e non ha figli. Sarà per questo motivo che l’ironia social ha scelto di scagliare una freccia prendendo di mira la dubbia eterosessualità del re.


«Abbiamo l’ordine di arrestare i colpevoli. Se non facciamo qualcosa, molte persone potrebbero emularli. Il Re rappresenta la nazione intera e insultando il Re è come se insultassero l’intera nazione», ha detto circa il mandato di cattura Khieu Sopheak, portavoce del Ministro degli Interni cambogiano. È necessario dare l’esempio, insomma, nonostante in Cambogia, a differenza della vicina Thailandia, le pene sono minime e sempre meno frequenti. Intanto, pare che uno del trio incriminato sia già fuggito proprio in Thailandia. Ma le autorità hanno già sollecitato i colleghi tailandesi per accelerare le ricerche.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero