Ragazzina 13enne invia le suo foto osè all'amico bullo: lui le mette su WhatsApp

Ragazzina 13enne invia le suo foto osè all'amico bullo: lui le mette su WhatsApp
OSIMO - Bulli con il telefonino che scambiano la realtà per gioco, filmano i coetanei più deboli in situazioni scabrose e poi, nella logica del branco, li umiliano diffondendo...

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OSIMO - Bulli con il telefonino che scambiano la realtà per gioco, filmano i coetanei più deboli in situazioni scabrose e poi, nella logica del branco, li umiliano diffondendo il video che rimbalza in chat sui cellulari.




Come è successo a una tredicenne di Ancona che si è ripresa in reggiseno e mutandine per inviare la foto a un amico. Lui però ha condiviso quell'immagine con un gruppo di amici su whatsapp e il tam tam sui telefonini che rischiava di diventare virale è stato interrotto prima di arrivare alla denuncia degli autori, perchè i genitori della vittima hanno fatto intervenire un consulente informatico.



Sono finiti invece all'attenzione della Procura, gli adolescenti che a Macerata hanno ripreso una ragazzina durante un rapporto intimo, divulgandone i fotogrammi per puro divertimento senza valutare le devastanti conseguenze.



Di questi e altri episodi di cyberbullismo si è occupato di recente Luca Russo, l'analista forense osimano e che ieri al teatro La Nuova Fenice insieme a Flaminio Monteleone, sostituto procuratore della Procura minorile di Perugia, ha messo in guardia dai rischi del web i giovani dell'ultima classe delle Primarie e delle prime 2 classi delle Media. Il convegno 'Ragazzi in rete: naviga sicuro evita i pericoli', organizzato dai circoli + 76 e Juter, ha tenuto incollati alle poltrone per più di due ore scolari e studenti che hanno ascoltato i consigli con grande interesse, catturati dal video messaggio iniziale di Kekko dei Modà, amico di Russo, con l'invito “a tenere gli occhi ben aperti”.



“I ragazzi non vanno spaventati ma devono sapere che prima di dare l'amicizia su Facebook è necessario assicurarsi che chi la richiede sia reale. Internet racchiude, infatti, trappole ma anche grandi opportunità: permette di restare in contato con amici, di trovare lavoro”, ha ricordato Luca Russo che collabora con 10 procure italiane. “Ormai i telefonini sono di uso comune anche per i più piccoli - ha evidenziato- Stamattina (ieri ndr) abbiamo verificato che l'età media di chi era seduto in platea e usava già fb era di appena 10-11 anni”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero