Stefano Parisi è entrato nella parte. E con il placet di Berlusconi gioca a tutto campo per dare nuovo protagonismo e altre prospettive al centrodestra. La strategia...
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Angelino Alfano segue con attenzione l’operazione mentre lavora a raggruppare in Parlamento tutti i centristi (verdiniani e zanettiani) che voteranno «Sì» al referendum sulle riforme. Rientrati (solo in parte) i malumori interni a Forza Italia per la scelta di Silvio Berlusconi di puntare su un uomo esterno per il rilancio del partito e per ricompattare il centrodestra, Parisi va all’attacco degli avversari esterni e lancia un’Opa sui moderati. L’obiettivo è chiaro: recuperare l’elettorato centrista perché - così ha spiegato in una intervista al Messaggero - «c’è un enorme spazio per riportare le persone a votare per il centrodestra». Secondo Parisi, «Renzi vince dove rifà l’Ulivo, come a Milano» ma «non sfonda al centro e non prende i voti dei moderati». Insomma, «il partito della nazione non funziona».
A chi gli chiede come pensa di tenere insieme Alfano e Salvini, Parisi risponde che «se ci saranno tutti bene, altrimenti qualcuno deciderà di restare fuori». Per Giorgia Meloni, però «confonde la parola moderati con inciucisti» ed è «poco chiaro» sui rapporti che intende avere con Renzi. La leader di Fdi ipotizza un sostegno di Parisi ad un eventuale governo Renzi 2 se dovesse vincere il «No» al referendum.
La parole di Parisi, al contrario, suonano come un forte richiamo per i centristi. Alfano ha accolto l’invito al dialogo con Forza Italia, seppur con il «consiglio» a Parisi di sottoporsi alle primarie di centrodestra. Ma, secondo fonti interne a Ncd, il ministro non si fiderebbe completamente dell’apertura berlusconiana: il timore è che possa rivelarsi un tentativo fallito o come un «canto delle sirene» capace di portare Ncd alla disgregazione interna. Il progetto insieme può esserci, purché non sia un’Opa ostile.
Il leader centrista ha riunito i parlamentari per una «due giorni» nel complesso Domus Mariae alle porte di Roma per fare il punto sul futuro del partito. Ovviamente si è discusso del progetto di Parisi. «Guardiamo con attenzione cosa accade», è la linea dettata da Alfano. Ma il partito è diviso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero