Folgorato da una scarica elettrica di 20mila volt. E sopravvissuto. É la straordinaria storia di Alberto Baldissin, 23 anni di San Polo, che a 4 mesi di distanza dai fatti...
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L'INCIDENTE ALL'IMPROVVISO
18 settembre 2017. Il giovane, dipendente della Baldissin srl, va con lo zio Giuseppe a Villotta di Chions, alla vetreria O-I Manufacturing Italia. Mesi prima qui la Baldissin srl aveva svolto un'importante commessa. Chiuso il cantiere, zio e nipote tornano dunque per recuperare il loro cassone scarrabile che è situato in un luogo sopra il quale passano i cavi dell'alta tensione. In questa stessa area ci avevano lavorato per 5 mesi assieme a diverse altre ditte senza che fosse mai accaduto nulla. «Mentre lo zio stava sul camion e caricava il cassone imbragato, io da terra vi stavo appoggiato con le mani per evitare che cadesse. Non so per quale motivo il metallo del cassone ha fatto arco con i cavi dell'alta tensione senza che venissero toccati. Avete presente quel lampo che si vede nei fumetti quando c'è una scossa elettrica? Per me è stato proprio così -racconta Alberto- Ho avvertito un formicolio potentissimo, dalla punta dei capelli all'ultima unghia del piede. Ricordo di aver urlato, subito dopo ho avvertito un'intensa sensazione di rilassamento. Me l'hanno detto poi: è quella che precede l'arresto cardiaco». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero