Cinque anarchici arrestati per la bomba di Capodanno a Firenze. È stato identificato grazie al Dna lasciato sull'ordigno, uno degli anarchici fermati da polizia e...
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L'attentato avvenne a Firenze la mattina dello scorso primo gennaio. Fu provocato da un ordigno infilato tra le maglie della saracinesca della libreria "Il Bargello", riconosciuta come centro culturale di destra. La deflagrazione colpì in pieno un artificiere della questura di Firenze che si era appena avvicinato (era in giro con una pattuglia che aveva notato l'involucro inserito nella serranda) ed aveva cominciato ad esaminare la bomba. L'ordigno aveva un timer. Nell'attentato l'agente ha perso l'occhio destro e ha subito l'amputazione della mano sinistra.
Sono saliti sul tetto di un'edificio occupato da tempo dagli anarchici, per sfuggire alla cattura, due dei ricercati dalla polizia. L'edificio occupato, una casa in una zona di campagna, nota nell'ambiente anarchico come "La riottosa", si trova al Galluzzo, alla periferia del capoluogo toscano. La zona è stata isolata dalla polizia, che sta intervento in forze, anche con un elicottero. In corso lo sgombero dello stabile.
Complessivamente sono otto i fermi di indiziato di delitto in corso di esecuzione stamani nell'ambito delle indagini sull'attentato di Capodanno a Firenze, in cui rimase ferito l'artificiere della polizia Mario Vece. Cinque degli anarchici destinatari delle misure sono i presunti autori del grave attentato del 1 gennaio scorso, mentre altri 3 sono stati fermati per l'attentato del 21 aprile scorso contro una caserma dei carabinieri a Rovezzano, colpita dal lancio di una molotov. Oltre che a Firenze, due dei fermi sono stati eseguiti a Roma e Lecce. Nelle operazioni sono coinvolti circa 200 tra poliziotti e carabinieri.
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Il Messaggero