Pay tv piratate, cinque arresti in Italia e Germania

Perquisizioni e arresti in tutta Italia per l'operazione Spin Off, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Roma, Michele Prestipino, e condotta dal Nucleo di polizia...

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Perquisizioni e arresti in tutta Italia per l'operazione Spin Off, coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Roma, Michele Prestipino, e condotta dal Nucleo di polizia tributaria ha portato a 5 arresti, 20 perquisizioni e indagini su centinaia di utenti che ora rischiano sanzioni economiche di centinaia di euro ciascuno. 

 
L’operazione è in corso anche in Svizzera, Germania e Spagna con la collaborazione, rispettivamente, della Polizei Basel-Landschaft, della Kriminal Polizei e della Policia Nacional, dirette dalle rispettive Autorità giudiziarie, a loro volta attivate tramite due rogatorie internazionali e un ordine di indagine europeo.

Attraverso indagini tecniche e “sul campo” gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale hanno ricostruito il funzionamento di una struttura criminale piramidale che aveva il suo core business nell'illecita decriptazione e diffusione di contenuti televisivi pay-per-view attraverso la rete internet.

Fulcro dell’organizzazione erano le centrali “sorgenti” – situate presso società, attività commerciali, abitazioni private, garage e capannoni industriali – all’interno delle quali erano installate apparecchiature informatiche in grado di decriptare il segnale delle emittenti paytv Sky Tv e Mediaset Premium, utilizzando schede regolarmente acquistate dai membri del sodalizio o da terzi, per poi farlo confluire su server esteri appositamente noleggiati. Dopo aver creato, in tal modo, il bouquet di canali, il gruppo criminale provvedeva ad abilitare i clienti privati alla visione, tramite codici di accesso, su smart-tv, personal computer, tablet e smartphone, dietro pagamento di “abbonamenti” illeciti a prezzi fortemente concorrenziali (tra i 15 e i 20 euro, a fronte di un valore commerciale di oltre 100 euro).


Il volume d’affari complessivo ricostruito dal 2015 ad oggi ammonta a oltre un milione di euro. Gli indagati sono 49 per reati in materia di pirateria audio-visiva e riciclaggio. Nei confronti di 12 di essi si procede anche per il reato di associazione per delinquere. Tra questi ultimi figurano i 5 cittadini italiani, promotori del sistema, destinatari della misura di custodia cautelare (i primi 4 in carcere e l’ultimo agli arresti domiciliari):
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Il Messaggero