Nel clima di diffidenza verso i musulmani che si respira in tutto l'occidente, e ancora di più nell'America di Trump, può succedere che anche il figlio di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel clima di diffidenza verso i musulmani che si respira in tutto l'occidente, e ancora di più nell'America di Trump, può succedere che anche il figlio di Mohammed Alì venga considerato un individuo sospetto. L'episodio è accaduto in Florida ormai quasi venti giorni fa, ma si è appreso solo oggi: Mohammed Alì junior, 44 anni, e sua madre Khalilah Camacho-Alimadre, seconda moglie del più grande pugile di tutti i tempi, sono stati fermati dall'ufficio immigrazione dell'aeroporto di Fort Laudendale. Di ritorno da un viaggio in Giamaica, i due - ha riferito un avvocato che ha assistito all'episodio - sono stati trattenuti e interrogati per almeno due ore. L'uomo in particolare ha dovuto rispondere a domande del tipo: «Perché ti chiami così?» o «Sei musulmano?».
Mohammed Alì junior è nato a Filadelfia e ha naturalmente il passaporto statunitense. È il quarto dei nove figli di Cassius Clay, il leggendario atleta che per gli Stati Uniti vinse l'oro olimpico e il titolo mondiale dei pesi massimi, e che negli anni Sessanta si convertì all'islam e decise di cambiarsi nome, adottando quello del profeta Maometto.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero