I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno smantellato un'organizzazione che in questi anni ha consentito a centinaia di falsi invalidi di percepire pensioni e...
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C'è anche Cosa nostra sullo sfondo dell'indagine.
Sono sei le persone arrestate; per altri otto è scattato invece l'obbligo di presentarsi alla Polizia Giudiziaria. In carcere sono finiti Giuseppe Cinà, 61 anni, Nicola Cipolla, di 63, e Giovanni Tantillo, di 41; ai domiciliari Alina Nicoleta Carmaz, 31 anni, Silvana Giordano, di 51, Paola Pipitone, di 31. Le altre otto misure cautelari riguardano Vito Salvatore Abbate 50 anni, Antonina Buonafortuna, di 63, Maria Citarrella, di 57, Salvatore Di Nuovo, di 32, Loreta Giammona, di 57, Maddalena Marano, di 49, Paolo Meli, di 55, Giuseppe Mignosi, di 40, Giovanna Naccari, di 68, Pietro Sanfilippo, di 61, Deborah Serpa, di 36, Andrea Tantillo, di 43.
«Non voglio più lavorare, lo Stato mi deve campare, io voglio la pensione». Così uno dei personaggi indagati diceva non sapendo di essere intercettato. Dalle intercettazioni viene fuori il compiacimento degli indagati: Giuseppe Cinà e Giovanni Tantillo, già arrestati con le stesse accuse nel 2007, commentavano, dopo aver richiesto nuovamente la pensione di invalidità, «più di togliercela non possono fare... e noi la prendiamo nuovamente». E sempre Cinà parlando con una falda invalida, Silvana Giordano, diceva: «Puoi stare tranquilla, io te la faccio pigliare di nuovo. Vinciamo noi, non loro e gli rompiamo il culo di nuovo allo Stato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero