MILANO «E’ Natale, dottoressa, mi aiuti». Il detenuto Fabrizio Corona fa leva sull’effetto Charles Dickens. In aula per il processo milanese in cui i giudici della sezione...
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«HO PAGATO IL MIO CONTO ALLA GIUSTIZIA»
«Se il suo obiettivo è uscire di galera - risponde il pubblico ministero - faccia tesoro delle sue esperienze». Una risposta secca che segue il battibecco tra il paparazzo e il magistrato. «Io ho avuto molto tempo per studiare in carcere. La relazione del pm sulle imposte evase - sostiene Corona nelle sue dichiarazioni spontanee - è clamorosa e piena di bugie. Non si può scrivere quello che si vuole in un atto della Procura della Repubblica, siamo in uno Stato civile, non siamo in uno Stato in cui la magistratura può scrivere quello che vuole, vale per me e per tutti i cittadini», dice in aula. Corona ripete di aver già pagato il suo conto con la giustizia e il fisco: «Se devo vivere pagando e ripagando quando potrò essere libero? Se mi fate lavorare, guadagno 5 milioni dei euro in un anno e ve li do, così sono pulito», chiosa. Secca la replica del pm all’imputato e al collegio: «Vorrei che alla prossima occasione gli togliesse la parola», afferma, chiedendo ai ai giudici «l’ammonizione» dell’imputato. Il quale subito ribatte: «Io ho il diritto di difendermi. Se in un atto c’è qualcosa di non vero, io lo devo dire. Siamo in un Paese civile, non lo faccio solo per me, ma per tutti i cittadini italiani». L’udienza è stata rinviata al 9 gennaio prossimo, dopo l’acquisizione da parte dei giudici di nuova documentazione fornita dal pm e della difesa del paparazzo.
PROMOZIONE DEL BRAND
Intanto anche dal carcere la “premiata ditta” Fabrizio Corona continua a macinare lavoro.
Il Messaggero