Potrebbero uccidere ancora Raffaele Rullo e sua madre Antonietta Biancaniello, accusati dell'omicidio dell'ex calciatore Andrea La Rosa, ritrovato lo scorso 14 dicembre in...
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Secondo il giudice, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, la vicenda del delitto dell'ex calciatore 35enne presenta, infatti, «aspetti inquietanti e particolarmente riprovevoli, sia per la consumazione del reato, che per la preparazione dello stesso, che per l'atteggiamento “post delictum” finalizzato a non rendere più riconoscibile o a disperdere definitivamente il corpo senza vita» della vittima. Tra i «gravi indizi di colpevolezza» a carico dei due fermati il gip ha indicato l'acquisto poco prima della scomparsa di La Rosa, da parte di Rullo, di 24 flaconi di acido, di una motosega e di un rotolo di nastro adesivo con cui chiudere ermeticamente il bidone in cui è stato ritrovato il cadavere. Inoltre, il gip ha evidenziato anche il racconto messo a verbale davanti agli inquirenti da un amico di La Rosa, Domenico Fumarola, che ha parlato dell'ultima telefonata intercorsa tra lui e la vittima. «Sono in viale Certosa - avrebbe detto il 35enne all'amico - se mi rapiscono sai dove sono». Il difensore di Raffaele Rullo, l' avvocato Giovanni Di Martino, sta valutando se presentare ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione dell'uomo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero