Kamikaze a Istanbul, 5 morti vicino piazza Taksim

La Turchia sprofonda nel terrore. A meno di una settimana dall'autobomba che ha ucciso 37 persone nella capitale Ankara, un nuovo attacco kamikaze colpisce il centro di...

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La Turchia sprofonda nel terrore. A meno di una settimana dall'autobomba che ha ucciso 37 persone nella capitale Ankara, un nuovo attacco kamikaze colpisce il centro di Istanbul, provocando 5 vittime - compreso l'attentatore suicida - e 39 feriti. Una strage di turisti stranieri (due americani, rende noto la Casa Bianca, ai quali vanno aggiunti due israeliani e un iraniano), dietro cui gli inquirenti sospettano la mano dell'Isis.


Stranieri sono anche 24 feriti, molti dei quali israeliani, con il premier Benyamin Netanyahu che non esclude un attacco mirato. Il kamikaze si è fatto esplodere pochi minuti prima delle 11 del mattino all'angolo con viale Istiklal, lunga strada pedonale che collega piazza Taksim alla discesa per la torre di Galata: il centro dello shopping e del turismo di Istanbul, a due passi dal più grande centro commerciale della zona e da un ufficio governativo.



 

Un attacco ancora senza rivendicazioni che, secondo gli investigatori, è avvenuto prima di quanto pianificato, forse perchè il kamikaze temeva di essere fermato dalla polizia. Di certo, fosse avvenuto un paio d'ore più tardi, sarebbe stata una strage di proporzioni ancora peggiori. Per i media turchi l'attentatore sarebbe un militante turco dello Stato islamico, il 33enne Savas Yildiz, originario di Adana nel sud del Paese. L'uomo era già nella lista dei sospetti potenziali kamikaze stilata dall'intelligence e proviene dalla cellula di Adiyaman, la stessa dei fratelli kamikaze che si erano fatti esplodere a Suruc e alla stazione di Ankara, colpendo obiettivi filo-curdi. Yildiz è inoltre accusato di un attacco a maggio contro sedi del partito Hdp. L'ipotesi di un attacco di ribelli curdi, che avevano rivendicato i 2 attentati dell'ultimo mese ad Ankara, sembra invece essere tramontata. Il Pkk ha condannato direttamente l'azione in un comunicato: «Noi non prendiamo di mira i civili».


Lo shock di oggi è l'ennesimo colpo a una Turchia già scossa da continui episodi di terrore. Nei giorni scorsi le rappresentanze diplomatiche tedesche nel Paese erano state chiuse proprio per una minaccia di attacchi dell'Isis, mentre molte ambasciate inviano adesso messaggi di allerta. «Continueremo a combattere il terrore finchè non sarà completamente sradicato», promette il premier Ahmet Davutoglu. Di certo, rischia di essere un colpo durissimo per il turismo turco, già alle prese con il crollo verticale di presenze russe dopo la rottura con Mosca per il jet abbattuto. In forte calo erano già anche i visitatori dalla Germania dopo l'attacco kamikaze - anch'esso attribuito all'Isis - che a gennaio aveva ucciso 12 tedeschi nel centro storico di Sultanahmet, sempre a Istanbul. Un Paese che sembra ripiombato nel caos degli anni '90, con attacchi continui e la sensazione che il lavoro di intelligence non basti a fermarli. L'allarme resta altissimo anche per il Newroz, il capodanno curdo le cui celebrazioni sono state vietate in quasi tutta la Turchia e culmineranno lunedì con una manifestazione a Diyarbakir, nel sud-est, dove sono attese centinaia di migliaia di persone. Lì, ieri la polizia turca ha trovato un'auto con a bordo 150 kg di esplosivo, pronta per un'altra strage.

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Il Messaggero