Ema, il Consiglio Ue: il ricorso di Milano contro la sede in Olanda non è ricevibile

Ema, il Consiglio Ue: il ricorso di Milano contro la sede in Olanda non è ricevibile
Secondo il Consiglio dell'Ue la richiesta di sospensiva sull'assegnazione della sede Ema ad Amsterdam al tribunale Ue deve essere «rigettata per manifesta...

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Secondo il Consiglio dell'Ue la richiesta di sospensiva sull'assegnazione della sede Ema ad Amsterdam al tribunale Ue deve essere «rigettata per manifesta irricevibilità». È questa la tesi scritta nella memoria depositata al Tribunale il 20 febbraio scorso e visionata da La Stampa. Il Consiglio spiega che «il Comune di Milano ha commesso un errore» nel presentare il ricorso. Perché «il Consiglio dell'Ue non può essere considerato l'autore della decisione». Proprio oggi il sopralluogo della delegazione del parlamento europeo sul luogo della futura sede in Olanda. Hanno deciso i 27 ministri in una riunione «a margine del Consiglio Affari Generali».


Si è trattato di una decisione inter-governativa, non istituzionale. Dunque
«il giudice non è competente a pronunciarsi sulla legalità di un atto degli Stati membri». In sostanza i 27 ministri «non hanno agito in qualità di rappresentanti del Consiglio, ma come rappresentanti degli Stati membri». Il Consiglio ritiene inoltre che ci sia una «carenza di legittimazione del ricorrente» (il Comune di Milano, ndr) che «non ha avuto alcun ruolo» nel procedimento. Infine «non c'è alcun rischio di danno grave e irreparabile per il ricorrente». Anzi, la sospensiva comporterebbe «uno spreco di risorse economiche».


Il ricorso del Comune di Milano «è fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell'Unione europea ha riconosciuto», afferma all'ANSA l'avvocato che ha presentato i ricorsi al Tribunale Ue e alla Corte dei Conti europea, in merito alle indiscrezioni secondo cui il Consiglio Ue avrebbe ritenuto il documento irricevibile. Il Consiglio Ue «non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile». Se il ricorso presentato dal Comune di Milano «fosse davvero irricevibile - spiega l'avvocato Francesco Sciaudone, Managing partner di Grimaldi Studio Legale che ha curato i ricorsi dell'amministrazione - il tribunale l'avrebbe già fatto sapere, ma non è stato così». Il Consiglio «si difende per giustificare una situazione incresciosa che si è creata - ha precisato ancora il legale - perché la selezione riguardava un'offerta olandese più volte modificata, come ormai sappiamo bene».
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Il Messaggero