Per l'assegnazione di Ema ad Amsterdam «c'è grande delusione ma anche la consapevolezza che si è fatto tutto quello che si poteva fare per avere un...
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Amarezza per una candidatura che sembrava solida, e che è stata battuta solo da un sorteggio. «Siamo stati l'unica città non capitale ad arrivare alla votazione finale e siamo stati capaci di confrontarsi con le grandi capitali europee» ha scritto Sala su Twitter subito dopo i risultati del voto. Per il sindaco «sicuramente c'è tanta delusione dopo il sorteggio però il risultato raggiunto è comunque importante». Secondo il primo cittadino dietro alla scelta è possibile che ci sia stato «anche qualche accordo politico». «La mia valutazione - ha precisato poi Sala rispondendo alle domande dei giornalisti - è che nelle prime due votazioni è stato fatto valere il valore dei dossier, mentre dalla seconda votazione in poi sono partite le telefonate tra governi». Sala ha sentito telefonicamente il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, «ovviamente anche lui è dispiaciuto». Oltre il danno per la perdita di un indotto di quasi due miliardi di euro, la beffa di aver perso non per la qualità della candidatura ma per la volontà del caso. «Veramente un po' assurdo essere esclusi perché si pesca da un bussolotto. Tutto regolare ma non normale», ha detto ancora il sindaco di Milano, a cui ha fatto eco Maroni: «La monetina - ha aggiunto il governatore Roberto Maroni - è triste. È il paradigma di un'Europa che non sa decidere. Penso occorra assumere qualche iniziativa, vedremo».
«Grazie a Milano e a tutti coloro che si sono impegnati per Ema, nelle istituzioni e nel privato.
Delusione e amarezza anche da parte del ministro della salute Beatrice Lorenzin: «Rimane il valore della candidatura di Milano su cui l'Italia ha fatto sistema», ha scritto il ministro su Twitter. Anche il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha voluto commentare la decisione: «L'Italia ha fatto un grande lavoro e Milano ha tutte le caratteristiche per essere un grande hub internazionale delle scienze della vita e avrebbe avuto un senso per l'Europa avere l'Ema a Milano. È un grande peccato». Ma, ha continuato Calenda, «Ce la farà lo stesso ad essere un hub anche senza Ema». A chi gli chiedeva infine se il sorteggio fosse una sconfitta per l'Europa, Calenda ha commentato: «È quantomeno stravagante».
Critiche alla modalità con cui si è arrivati alla decisione anche da parte del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio: «Una scelta così importante non può essere affidata a una busta, a un sorteggio, rimane tuttavia la consolazione che Milano è stata competitiva fino all'ultimo secondo e che l'Italia è tenuta in grande considerazione da molti Paesi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero