L’ora X è ormai pronta a scattare: ancora un po’ d’attesa e poi alle 17:30 di oggi Elisabetta II diventerà il sovrano che ha regnato più a lungo assiso sul trono di...
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Era il 6 febbraio del 1952 quando re Giorgio VI, suo papà, morì nel sonno cedendole il passo. Da allora tante cose nel mondo e nel suo regno sono cambiate ma non la sua presenza a Buckingham Palace. Certo, “God Save The Queen” non è un’invocazione (e un inno) più in voga come un tempo: la ferita per la morte di Lady Diana, avvenuta nell'agosto del 1997 e accolta gelidamente, almeno inizialmente, dalla Regina, d’altronde, è ancora aperta in Inghilterra e ha scalfito eccome, in questi circa due decenni di dolore per la perdita della Principessa del Galles, l’immagine della famiglia reale. Gli anni, però, hanno levigato i contorni del lutto e della vergogna per gli scandali - vedasi l’affaire, oramai istituzionalizzato, tra Carlo e Camilla - e, con l’aiuto degli ultimi felici eventi accaduti in quel di Windsor - la nascita dei nipotini George e Charlotte su tutti -, hanno ridato nuova linfa all’ottantanovenne sua Maestà Elisabetta e al suo appeal verso gli amati ma esigenti sudditi, recentemente in ansia per le voci di un tentativo di attentato, pianificato da un jihadista britannico ma sventato dai servizi segreti, nei suoi confronti.
Per fortuna viva e vegeta e in ottima salute, la Regina più regina di tutte ha deciso di passare la sua giornata speciale all’insegna della sobrietà e in Scozia. Nella sua residenza di Balmoral, per la precisione, dove, guarda caso, anche la regina Vittoria festeggiò il suo primato. Insieme a lei, alle prese con l’inaugurazione di una linea ferroviaria, il principe Filippo, lo storico consorte sposato nel ’47: il loro matrimonio è addirittura più datato della sua corona da sovrana. Complimenti. E auguri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero