Le liste di Fratelli d'Italia e Fuxia people alle prossime elezioni comunali a Milano sono state respinte dalla commissione elettorale e sono pronte a fare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche Maria Teresa Baldini, unica donna che aveva annunciato la candidatura a sindaco con la lista Fuxia People è pronta a rivolgersi al tribunale. «Presenterò ricorso al Tar che è tenuto ad esprimersi entro breve - ha spiegato - ma quanto accaduto fa capire come per il mondo civile il problema non sia affatto la magistratura, ma la burocrazia: la contestazione riguarda l'utilizzo di un modulo pre-stampato contenente riferimenti differenti e non aggiornati rispetto ai moduli più recenti. Tutto questo dovrebbe far riflettere sulle criticità che riguardano la politica e, di conseguenza, i cittadini».
A Cosenza la commissione elettorale comunale, al lavoro per valutare l'ammissibilità delle 32 liste per le elezioni amministrative, sarebbe orientata a respingere due liste. Si tratta di Cosenza Popolare, espressione del Nuovo Centrodestra, che appoggia la candidatura a sindaco di Cosenza di Enzo Paolini del Pse, e di Orgoglio Brutio, che sostiene la candidatura a sindaco di Carlo Guccione del Partito Democratico.
In particolare per Cosenza Popolare i responsabili della lista avrebbero fatto firmare agli aspiranti consiglieri comunali l'atto di accettazione della candidatura su moduli del 2011 che non contemplano le prescrizioni della legge Severino in materia di incandidabilità. I responsabili della lista stanno valutando di presentare un eventuale ricorso. Per quanto riguarda «Orgoglio Brutio» la commissione ha deciso di escludere la lista perché i rappresentanti hanno presentato alcuni documenti oltre il termine stabilito dalla legge. La decisione definitiva della commissione sarà resa nota domani mattina in occasione della notifica degli atti ai responsabili delle liste.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero