Elezioni, exploit della Lega di Salvini: storico sorpasso su Fi

Salvini (ansa)
Il centrodestra guarda il bicchiere mezzo pieno mettendo in evidenza che la somma dei 4 partiti porta la coalizione in vantaggio rispetto a M5s e Pd. Un dato che consente a Lega,...

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Il centrodestra guarda il bicchiere mezzo pieno mettendo in evidenza che la somma dei 4 partiti porta la coalizione in vantaggio rispetto a M5s e Pd. Un dato che consente a Lega, Fdi, Fi e quarta gamba di essere assolutamente in grado di giocare la partita per 'conquistare' palazzo Chigi. Ma più che il mancato traguardo della maggioranza a destare sorpresa è il sorpasso della Lega su Forza Italia con Matteo Salvini che di fatto diventa il perno della coalizione. Per la prima volta da quando è in campo infatti il Cavaliere non è più al centro della scena.


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Un risultato che certo non fa piacere ad Arcore dove l'ex premier trascorre la nottata elettorale consapevole di dover fare i conti non solo con il risultato al di sotto delle aspettative ma anche con una Lega pronta a lanciare l'opa sul centrodestra. Ora le decisioni passeranno da via Bellerio, è il refrain che circola nel quartier generale leghista dove il segretario aspetta i risultati definitivi prima di commentare lasciando però che siano i suoi fedelissimi ad evidenziare «il risultato storico» raggiunto dai lumbard che balzano dal 4% ad oltre il 17%. Un dato significativo che blinda ancora di più la leadership di Salvini.

Diversa l'aria che si respira dentro Forza Italia:
«Più di quello che ho fatto non potevo fare», è il ragionamento del Cavaliere con chi ha avuto modo di sentirlo. Il risultato del suo partito 'brucià così come la preoccupazione che Fi diventi una costola del Carroccio. Ecco perchè per evitare che il risultato si riduca solo al sorpasso del Carroccio, dal quartier generale azzurro parte l'indicazione di puntare i commenti e le dichiarazioni sulla «vittoria della coalizione» e sulla possibilità che con il 'soccorso' di qualche «responsabile si arrivi alla maggioranza».

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Una presa di posizione che ha l'obiettivo di ricordare anche a Salvini che senza gli alleati non ci sono margini di manovra. Parlare di scenari è prematuro ma ad esempio Fratelli d'Italia mette le mani avanti chiudendo all'ipotesi di sostenere un esecutivo con Lega e M5s. Lo stesso vale per il partito del Cavaliere. Renato Brunetta bolla come «impossibile» un governo sostenuto dai pentastellati e dal Carroccio ricordando che Lega e Forza Italia governano insieme diverse regioni e comuni.


Lo spettro di un accordo tra Salvini e Di Maio preoccupa molto gli azzurri. «Prima parleremo con i nostri alleati», fa sapere il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti che sembra non escludere a priori altri scenari. Appare chiaro che senza la certezza di andare al governo anche il perimetro della coalizione viene messo in discussione. I timori di Arcore sono soprattutto per il rischio che possa riaccendersi un feeling tra la Lega ed il Movimento Cinque Stelle. I punti di contatto d'altronde non sono pochi ed il leader del Carroccio non ha mai chiuso le porta ad un dialogo. Nulla da fare per il partito della Meloni che a sentire Ignazio La Russa «non farà mai un governo con Lega e M5s».
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Il Messaggero