Il Rosatellum è legge e gli italiani iniziano a pensare al post voto, al governo che sarà. L’ipotesi di un governo che garantisca stabilità, anche se...
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STABILITÀ
Al fondo di tale spinta verso ipotesi di Grosse Koalition c’è il bisogno di stabilità e governabilità del Paese. Il 76% degli italiani non ne può più di crisi di governo, di governi tecnici, di opzioni transitorie. Per questi italiani la legge elettorale deve essere uno strumento in grado di garantire un esecutivo duraturo. Un’opinione ormai trasversale a tutti gli schieramenti e che trova allineati gli elettori di Pd (88%), Mdp (77%), Forza Italia (83%), Leganord (79%) e Cinquestelle (82%). Il tema della governabilità focalizza l’attenzione del ceto medio (82%) e degli over 50anni (86%), mentre interessa meno i ceti medio bassi (58%), convinti che tanto, per loro, non cambia mai nulla.
La spinta a una maggiore stabilità di governo la ritroviamo osservando anche un altro parametro: il tema del voto utile. Siamo ancora lontani dalle elezioni e il tema non è ancora pienamente all’attenzione delle persone. Nonostante ciò, già oggi, il 53% degli italiani ritiene plausibile la possibilità di votare una coalizione o un partito per evitare di rendere inutile il proprio voto o per eludere il pericolo di far vincere una delle coalizioni avverse alle proprie idee.
CAMPAGNA ELETTORALE
Il voto utile è una possibilità che aleggia, con meno intensità, tra gli elettori di Mdp (36%), mentre maggiori possibilità sono ravvisate dai sostenitori di Fratoianni (70%), di Fdi (67%) e di Rc (66%). Una possibilità che è ritenuta plausibile dal 51% degli elettori di M5s, dal 67% di quelli del Pd e dal 72% dei supporter di Forza Italia. Il secondo parametro, più complesso per il momento da cogliere in tutta la sua portata, è quello delle larghe intese. La campagna elettorale ha acceso i motori e uno dei temi di fondo, su cui si impernierà l’attenzione degli italiani, sarà quello della governabilità, dell’avere un esecutivo stabile, duraturo, in grado di decidere e fare delle cose. Una prospettiva che potrebbe sovrastare, o meglio essere il pensiero sottostante, le scelte di voto di una parte degli elettori. Gli italiani hanno voglia di futuro e il timore di dover affrontare una stagione d’instabilità potrebbe essere un tarlo, un retro-pensiero, in grado di mitigare la credibilità delle promesse elettorali dei vari partiti di riferimento, spostando quote di attenzione (e voto) verso soggetti politici in grado di offrire una maggiore garanzia di governabilità. Anche su questo la sfida è aperta.
*Direttore scientifico Swg Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero