Elezioni, Gozi alle radio della Cei ricorda: saranno come nel 1948

Elezioni, Gozi alle radio della Cei ricorda: saranno come nel 1948
Città del Vaticano - Ai microfoni del circuito radiofonico della Cei, il sottosegretario del Pd, Sandro Gozi, parla delle imminenti elezioni e avverte gli ascoltatori...

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Città del Vaticano - Ai microfoni del circuito radiofonico della Cei, il sottosegretario del Pd, Sandro Gozi, parla delle imminenti elezioni e avverte gli ascoltatori cattolici: «E’ una situazione senza precedenti, dobbiamo fare tutto il possibile per dare prova di responsabilità e prepararci a nuove elezioni politiche che hanno un’importanza simile a quella del 1948 per le conseguenze del nostro Paese in Italia e in Europa». In un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio dei vescovi, Gozi richiama alla mente le cruciali elezioni dell'immediato dopoguerra quando gli elettori italian furono invitati a scegliere tra due schieramenti, la Dc e il Pc, con conseguenze dirette tra il Patto Atlantico e Mosca, con slogan del tipo «Nel segreto dell'urna Dio ti vede ma Stalin no».  Il 1948 è passato alla storia per essere stato l’anno delle prime elezioni politiche in Italia dopo l’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana che hanno comportato una scelta di campo nel nuovo contesto internazionale.

 
«Il Pd in questa fase di grande incertezza – ha aggiunto Gozi - darà sempre prova di responsabilità e sarà sempre dalla parte della legalità e del presidente Mattarella. Il sistema politico italiano è completamente cambiato: centrodestra e centrosinistra come li abbiamo conosciuti prima del 4 marzo non esistono più. Abbiamo un polo populista anti-europeo e a questo dobbiamo contrapporre e costruire un polo europeista dello stato di diritto e della democrazia liberale. Questo vuole dire andare oltre gli schemi tradizionali e anche lo stesso Partito democratico». 


All’interno del Partito democratico, ha concluso Gozi, «c’è un problema di comunicazione. C’è molta inadeguatezza. È stato fatto un grosso sbaglio in come il Pd e altri partiti hanno comunicato le nostre posizioni sull’Europa, immigrazione e sociale. Spesso perdiamo tanti voti perché mandiamo a rappresentarci persone che dimostrano la loro inadeguatezza. Il tema delle liste elettorali è un altro punto in cui c’è stata molta superficialità. È il momento in cui bisogna recuperare ai tanti errori fatti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero