Elezioni, Confindustria: rischio quadro confuso e passi indietro. Proposto piano da 250 miliardi

Elezioni, Confindustria: rischio quadro confuso e passi indietro. Proposto piano da 250 miliardi
L'Italia «è ad un bivio» e «tornare indietro è un rischio» avverte il documento finale delle Assise generali di Confindustria a...

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L'Italia «è ad un bivio» e «tornare indietro è un rischio» avverte il documento finale delle Assise generali di Confindustria a Verona. «È indubbio - sottolineano gli industriali - che le elezioni che verranno tra poche settimane potrebbero restituire un quadro a dir poco confuso e con pochi, erronei passi, il nostro Paese diventerebbe presto l'anello debole mondiale, con conseguenze sistemiche data la dimensione del debito pubblico ed il peso dell'economia italiana nell'eurozona».


Confindustria annuncia poi un piano per il rilancio del Paese. La proposta dell'associazione degli imprenditori italiani, contenuta nel documento finale delle Assise generali mira alla creazione in cinque anni di 1,8 milioni di posti di lavoro, alla riduzione di più di 20 punti del rapporto tra debito pubblico e Pil, alla crescita del Prodotto Interno Lordo reale vicino a 12 punti percentuali e ad una crescita dell'export consistente superiore alla domanda mondiale.

Questi obiettivi possono essere realizzati attraverso il reperimento e l'impiego di 250 miliardi di euro, ha indicato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, purché non si smontino «riforme fondamentali» e si attui «un programma di medio termine basato su modernizzazione, semplificazione ed efficienza». «Non vanno smontate le cose che vanno bene, al di là delle ideologie perché le buone politiche si misurano con gli effetti sull'economia reale», ha precisato Boccia indicando pensioni, Jobs Act e Industria 4.0.

L'Europa potrebbe contribuire fino a 93 miliardi di euro liberando risorse per investire in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione, mentre il settore privato potrebbe contribuire fino a 38 miliardi di euro investendo sull'economia reale e orientandosi su obiettivi di politica economica. Inoltre, si potrebbe agire sul bilancio pubblico contribuendo fino a 120 miliardi di euro.

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Il Messaggero