dal nostro inviato GENOVA Una lotta all'ultimo voto. Genova diventa crocevia dei destini nazionali, con una sfida tra centrodestra e centrosinistra che va oltre la conquista...
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GENOVA Una lotta all'ultimo voto. Genova diventa crocevia dei destini nazionali, con una sfida tra centrodestra e centrosinistra che va oltre la conquista delle amministrative. "Una vittoria a Genova avrebbe anche un valore politico: significherebbe che le roccaforti rosse non esistono più", ha detto chiaro e tondo il fondatore di FI Silvio Berlusconi. Se la colazione con Lega e Fratelli d'Italia fortemente voluta dal governatore ligure Giovanni Toti va all'arrembaggio, determinata a espugnare un baluardo del Pd dove per trovare un sindaco non di sinistra bisogna tornare al 1985 con il repubblicano Cesare Campart, gli avversari vogliono voltare pagina dopo anni di dissidi interni e guai giudiziari che hanno demotivato gli elettori.
DECISIVI I VOTI GRILLINI
Marco Bucci, 58 anni, manager con esperienza internazionale, è il candidato scelto dalla coalizione formata da Toti, Salvini e Giorgia Meloni per il "triplete": dopo la Regione nel 2015, il comune di Savona un anno fa, ora punta al capoluogo. Bucci era un manager nel settore "medical imaging" di 3M e Kodak, poi nel 2014 conosce il leghista Edoardo Rixi. Per lui realizza la parte immagini della campagna elettorale per la Regione, si appassiona alla politica per la sua città e la prima volta che incontra Toti a un gazebo va dritto al punto: "Voglio impegnarmi in qualcosa per Genova, tienimi presente», gli chiede. Rimette in sesto (gratis il primo anno, per 35 mila euro lordi il secondo) "Liguria digitale" e si conquista la fiducia sul campo. Ora è il candidato trumpista. Gianni Crivello, 62 anni, per cinque anni assessore alla protezione civile con la giunta di Marco Doria, è il candidato faticosamente emerso da un centrosinistra nel quale nessuno voleva presentarsi alle elezioni. "E' la sfida dei nonni", dicono scherzando (ma non troppo) in città. Bucci si presenta al ballottaggio in vantaggio, con il 38,8% del primo turno, Crivello insegue con il 33,4%. I sondaggi ufficiosi che circolano nelle segreterie di partito dicono che la partita è quanto mai aperta. A fare la differenza saranno quei 41.281 elettori che due domeniche fa hanno votato il M5S - primo partito alle regionli di due anni fa - e ora, senza un loro rappresentante, devono decidere se puntare sul Pd o sull'asse trumpista di Toti per il futuro della città. In ogni caso l'astensionismo resta il principale dei problemi per entrambi gli schieramenti: in Liguria a mezzogiorno si è recato alle urne il 14,44% dei cittadini rispetto al 16,6% che ha votato alla stessa ora nel primo turno.
"RENZI NON SI E' VISTO"
I due candidati di Genova si sono presentati ai seggi di buon'ora.
Il Messaggero