Michele Buoninconti è stato condannato a trent'anni per l'omicidio e l'occultamento di cadavere della moglie, Elena Ceste, scomparsa nel gennaio 2014 e ritrovata...
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Buoninconti, in carcere dallo scorso gennaio, si era sempre dichiarato «innocente». Secondo gli inquirenti invece non ci sono dubbi che Elena Ceste sia stata uccisa dal marito, un uomo con i segni di un «disturbo di personalità di tipo ossessivo» e dallo «smisurato egocentrismo».
Il giudice Amerio ha anche assegnato un risarcimento di 300mila euro per ciascuno dei quattro figli, di 180mila euro per i genitori e la sorella, e di 50 mila euro per il cognato.
«Buoninconti rivendica la sua innocenza e continuerò la sua battaglia», afferma il suo legale, Giuseppe Marazzita, che definisce «ingiusta» la condanna. «Sapevamo fosse un processo complesso per il condizionamento mediatico - aggiunge -. Michele sperava in un risultato positivo, noi lo abbiamo tranquillizzato sul suo eccessivo ottimismo. Tra novanta giorni leggeremo le motivazioni della sentenza e valuteremo come impostare il ricorso. Andremo in Appello e, se necessario, in Cassazione».
Per dieci mesi Elena ceste è stata soltanto una persona «scomparsa». La svolta il 18 ottobre di un anno fa, dopo dieci mesi di ricerche, quando il cadavere comparve in un canale di scolo a poche centinaia di metri dalla villetta dove abitava.
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Il Messaggero