Effetto Rosatellum, Forza Europa comincia la raccolta firme per la lista

Elezioni 2018
Il Rosatellum è stato approvato e c'è già chi raccoglie le firme per presentarsi alle prossime elezioni. É il movimento Forza Europa sul cui sito...

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Il Rosatellum è stato approvato e c'è già chi raccoglie le firme per presentarsi alle prossime elezioni. É il movimento Forza Europa sul cui sito si legge: «Comincia oggi la campagna di mobilitazione e disponibilità a firmare per la presentazione di una lista radicalmente europeista e riformatrice alle prossime elezioni politiche 2018. Con il sito listaeuropeista.it costruiamo una rete territoriale flessibile e raccogliamo la disponibilità dei potenziali firmatari e degli autenticatori necessari alla presentazione della lista. L’obiettivo minimo è la raccolta di almeno 50mila firme autenticate: abbiamo bisogno di te!».


«C'è sempre qualche buona ragione per criticare una legge elettorale; naturalmente ce ne sono molte anche per criticare la legge Rosato. Ma se questa legge non fosse stata approvata, non ne sarebbe rimasta in vigore una migliore». Lo scrive su Facebook il senatore e sottosegretario agi Esteri, Benedetto Della Vedova, promotore di Forza Europa. «L'Italia sarebbe andata alle elezioni con un sistema disordinato e casuale, frutto delle due distinte mutilazioni, operate dalla Consulta, di due diversi sistemi elettorali. Con la legge precedente - sottolinea Della Vedova - si sarebbe arrivati all'esito, pressoché scontato, di un tutti-contro-tutti che non avrebbe solo reso improbabile la formazione di un qualunque governo, ma avrebbe anche reso illeggibile il risultato delle urne. Ci sarebbero state le coalizioni, al Senato, ma non alla Camera. Ci sarebbe stato un potenziale premio di maggioranza, a Montecitorio, ma non a Palazzo Madama».


«Tutti i senatori - prosegue Della Vedova - sarebbero stati eletti con le preferenze, ma alcuni deputati sì e altri no. Sarebbe stato meglio avere un quota più elevata di collegi? Lo penso anch'io, ma penso che sarebbe stato peggio non averne nessuno. Avrei più volentieri votato il ritorno alla legge Mattarella, ma questo è un passo avanti rispetto a un sistema di voto primo-repubblicano fondato sulla compravendita legale (via spesa pubblica) o illegale (via spesa privata) delle preferenze. Sarebbe stato meglio approvare questa legge senza la fiducia? Sì».
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Il Messaggero