«E se l'Italia fosse il paese più stabile d'Europa?». Inizia così il lungo articolo che il settimanale britannico The Economist dedica alle riforme intraprese dal...
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In sintesi l'Economist plaude alla riforma costituzionale approvata dal Senato perché mette fine al bicameralismo perfetto, ovvero, scrive, «la ragione per cui spesso le leggi hanno finito per rimbalzare da una camera all'altra fino a venire svuotate o liquidate». La riforma del Senato, «combinata con l'Italicum che garantisce una solida maggioranza a Montecitorio al partito vincitore delle elezioni, dovrebbe significare che i futuri governi avranno a disposizione cinque anni a prova di crisi per implementare e realizzare i propri programmi».
Una bella soddisfazione per il governo di Matteo Renzi, viste le frequenti critiche che la rivista inglese ha spesso riservato all'Italia. E infatti sul profilo Twitter Nomfup, quello del portavoce del premier, Filippo Sensi, è subito apparso un messaggio di soddisfazione: «Mai pensato al mondo che un giorno avrei visto un pezzo @TheEconomist cominciare così». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero