Da mesi abita nelle Sae, le casette antisismiche per gli sfollati del terremoto, ma adesso non ce la fa più. «Vorrei andare via da qui, non ce la faccio più a...
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La signora Ebe da alcuni mesi vive in una delle casette Sae, soluzioni abitative in emergenza, costruite per gli sfollati: «La scossa che ho sentito verso la fine della nottata è stata terrificante - racconta ancora visibilmente preoccupata - ha fatto sobbalzare tutto, nella casetta si è avvertita molto più forte che nelle altre abitazioni normali, ma ovviamente è più sicura».
Nonostante la paura non è uscita all'esterno dell'alloggio provvisorio, ma appena è diventato giorno il suo primo pensiero è stato quello di mettere in sicurezza la macchina, spiegando che è «l'unica cosa che mi è rimasta, non rischio che il garage della casa crolli e me la schiacci. I due vasi di fiori che mi sono portata via - aggiunge Ebe - non hanno un significato importante, l'ho presi semplicemente per fare qualcosa, per tenermi impegnata e non pensare a questo nuovo terremoto». La pensionata spiega che sono «almeno due settimane che qui la terra ha ripreso a tremare con una certa violenza, la scossa di stanotte ci ha fatto ripiombare nella paura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero